Cronaca
24 Aprile 2013
"Il Polo Energie Rinnovabili ridurra l'utilizzo del metano e il contributo energetico del termovalorizzatore al teleriscaldamento"

Geotermia, Hera replica al Comitato: “Dichiarazioni infondate”

di Redazione | 3 min

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hera inceneritore 2Dopo le dichiarazioni del Comitato FerrAria Pulita in merito al progetto geotermia di Hera (vai all’articolo), è la stessa multiutility a replicare compiendo alcune considerazioni e precisazioni. “Le dichiarazioni riportate infatti – scrive Hera – appaiono, oltre che del tutto infondate, strumentalmente tese a una scorretta rappresentazione del progetto nei confronti dei cittadini”.

Di seguito riportiamo le precisazioni del Gruppo Hera in merito al cosiddetto Polo Energie Rinnovabili.

Il Polo Energie Rinnovabili diminuirà sensibilmente la dipendenza della città dal gas metano

Affermare che l’impianto ipotizzato sia “una finta centrale geotermica che incatenerà la città al fabbisogno di gas metano proveniente dall’Europa orientale” è del tutto falso. E’ vero semmai il contrario. Cioè che la messa in servizio della nuova centrale geotermica consentirà di ridurre in modo del tutto significativo l’utilizzo di gas metano, riducendo così la nostra dipendenza dall’estero in termini di approvvigionamento e portando un beneficio ambientale notevole, considerando che con l’allacciamento al teleriscaldamento di circa oltre 15 mila appartamenti, sarà possibile spegnere un equivalente numero di caldaie. Nello specifico giova ricordare che l’ipotesi progettuale di Hera prevede la costruzione di una centrale geotermica analoga a quella esistente a Casaglia, costituita da 2 pozzi di estrazione ed uno di riimissione e 4 serbatoi di accumulo in grado di stoccare l’acqua calda e distribuirla nei momenti necessari. L’acqua prelevata dal sottosuolo si ipotizza potrà avere una temperatura di circa 100 gradi centigradi, dunque non necessiterà di essere ulteriormente riscaldata. Questa ipotesi dovrà naturalmente essere confermata dalla fase di “caratterizzazione del giacimento” in cui si verificheranno effettiva portata e temperatura dei pozzi. Risulta evidente che se non saranno verificate le condizioni di temperatura e portata tali da ottenere la potenza necessaria all’impianto non si procederà oltre.
E’ inoltre importante sottolineare che la centrale termica prevista nel progetto (anch’essa simile a quella già in attività a Casaglia) avrebbe esclusiva funzione di “integrazione e riserva”, vale a dire di supporto al calore prodotto dalla geotermia nei giorni di maggior intensità di freddo o per sopperire eventualmente a blocchi di uno dei pozzi geotermici. In ogni caso è prevista una sua accensione per non oltre 8 giorni all’anno.

La Geotermia ridurrà il contributo energetico del termovalorizzatore al teleriscaldamento

Anche le affermazioni relative al termovalorizzatore, come “la centrale incatenerà la città all’inceneritore” sono fuorvianti. In realtà non esiste alcuna connessione tra il progetto del Polo Energie Rinnovabili e il termovalorizzatore di Canal Bianco. La vera valenza del progetto è che con la nuova centrale geotermica la quota di energia geotermica nel mix delle fonti salirà dal 41% di oggi al 56% nel prossimo futuro. Il contributo del termovalorizzatore continuerà a essere in linea con quello attuale, anche se sarà utilizzata una quantità di calore leggermente superiore a discapito della produzione di energia elettrica, che scenderà leggermente.

Appare quindi assolutamente fuori luogo e mendace continuare ad associare al progetto geotermia, che non prevede in alcun modo l’emissione di agenti inquinanti, la situazione ambientale di Malborghetto. Il nuovo Polo anzi, sarà l’occasione per pervenire ad una bonifica e a una riqualificazione complessiva dell’area.

Produzione di energia elettrica rinnovabile solo per l’autoconsumo della centrale geotermica

Nelle dichiarazioni riportate si afferma infine che “i bruciatori utilizzati per scaldare l’acqua del sottosuolo serviranno a Hera per produrre energia elettrica e non per la geotermia“. Anche questa affermazione non ha alcun riscontro reale. Come sopra descritto non vi sarà alcuna necessità di riscaldare l’acqua geotermica perché questa sarà già estratta a temperatura più che sufficiente. Il progetto prevede invece, ma è questione completamente diversa rispetto a quella riportata nell’articolo, anche l’istallazione di una turbina O.R.C. che produrrà energia elettrica rinnovabile per autoconsumi utilizzando la fonte geotermica dei due pozzi quando essi non saranno utilizzati per il riscaldamento.

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