Cronaca
23 Aprile 2013
Prima uscita ufficiale del comitato FerrAria Pulita: "la geotermia ci renderebbe schiavi di una singola azienda"

Geotermia, “l’obiettivo è aumentare il monopolio Hera”

di Ruggero Veronese | 4 min

Leggi anche

Va a trovare la moglie al cimitero, ma si perde fuori provincia

Era uscito di di casa di prima mattina a bordo della sua auto per recarsi al cimitero sulla tomba della moglie, ma nel pomeriggio non era ancora rientrato. E così le figlie di un 86enne di Comacchio si sono presentate in caserma per chiedere aiuto per rintracciare l’anziano padre

Baldini: “Ad Argenta c’era un corso universitario fatto chiudere da Fi”

"Sono molto stupito, e lo sono felicemente, da questa notizia, dal momento che conferma che le politiche che abbiamo adottato come maggioranza sono apprezzate dall’opposizione, e quindi riproposte". Sono le prime parole del sindaco di Argenta Andrea Baldini nel commentare l'intervento di ieri sulla stampa del coordinatore giovanile e di quello provinciale di Forza Italia, Nanetti e Toselli

DSC08298“Anche un bambino leggendo i numeri vede che metà del calore è prodotto dalla combustione. Stanno usando le parole geotermia e teleriscaldamento solo per nascondere la verità”. Scende ufficialmente in campo il neo costituito comitato FerrAria Salute, il gruppo contrario all’ipotesi di costruire una nuova centrale geotermica a Malborghetto e di estendere il teleriscaldamento nella zona. Un progetto di Hera e avvallato dall’amministrazione pensato in origine nella zona di Pontegradella ma che ora, viste le lamentele dei residenti, potrebbe trovare una nuova collocazione proprio in via Conchetta, nell’area dell’ex inceneritore all’interno del parco urbano. “Ma non abbiamo sentito dire centinaia di volte dagli amministratori – chiede Marco Piva, portavoce del comitato – che quel parco è il polmone verde della città? Il corridoio tra il Po e le mura di Ferrara? L’area dove è stato in funzione l’inceneritore andrebbe trattata come sito contaminato, e invece se verrà costruita una centrale avremo anche le emissioni dei bruciatori, alla faccia di quello che dice l’assessore Zadro”.

Ma il punto principale che muove le critiche del comitato non è tanto l’inquinamento della centrale – tema molto delicato soprattutto quando si tratta di certificare una contaminazione ambientale – ma i suoi stessi principi di funzionamento. Come già si era discusso nelle precedenti riunioni (vai all’articolo), prima della costituzione ufficiale del comitato, il progetto di Hera è visto come una “finta geotermia, che fa soprattutto gli interessi dell’azienda”. Sotto la zona interessata infatti non ci sarebbe alcun giacimento geotermico, ovvero di acqua calda a poca profondità, e per trovare il liquido a temperatura utile sarebbe necessario perforare il terreno scendendo fino a 3200 metri, dove l’acqua è a 90 gradi in tutta la superficie terrestre. Le dispersioni nel lungo tragitto e la temperatura già non ottimale dell’acqua renderebbero poi necessario un ulteriore riscaldamento del liquido, con bruciatori a gas collegati all’impianto attraverso degli scambiatori di calore.

Un processo che secondo Paolo Holzl, tra i fondatori del comitato, è “paradossale e opposto al concetto naturale di geotermia, dato che qua si brucia gas per poter scaldare l’acqua del riscaldamento”. Una convinzione che si rafforza osservando le prestazioni dell’attuale rete di teleriscaldamento, “che prende più energia dall’inceneritore di Cassana che dalla geotermia, anche se la centrale è fatta in una zona in cui la falda dovrebbe essere meno in profondità, e quindi più efficiente”. Un discorso che porta dritti all’argomento più spinoso: il ruolo del termovalorizzatore nel teleriscaldamento. Secondo i membri del comitato infatti la costruzione della centrale geotermica, con il conseguente ampliamento della rete, renderebbe l’intera città “dipendente dall’inceneritore”, che con la quantità di calore che immette in rete diventerebbe un elemento indispensabile per garantire i servizi. A questo si somma “lo stato di schiavitù da una singola azienda” causato dal teleriscaldamento, con abitazioni sprovviste di caldaie domestiche e canne fumarie, e legate a doppio filo alle condizioni, alla salute e alle tariffe del gestore: Hera.

“L’obiettivo di tutto il progetto è quello di aumentare il monopolio dell’azienda”, è il pensiero di Holzl, subito ripreso da Mario Testi, ex consigliere comunale di centrodestra e fondatore del comitato FerrAria Pulita: “Il teleriscaldamento non è stato chiesto dai ferraresi, ma è stato deciso da Hera e dall’amministrazione. Chi era alla riunione a Malborghetto ha visto Tagliani impegnarsi a congelare il progetto e a fare una consultazione popolare, ed è un impegno molto importante che noi faremo rispettare. E il sindaco deve ancora rispondere alla nostra domanda principe: perchè il progetto è stato spostato da Pontegradella, e perchè è stata scelta Malborghetto?”. I motivi del “ritiro” di Hera dal piano originario infatti secondo gli abitanti di Malborghetto non sono mai stati chiariti, e proprio parlando del comitato di Pontegradella Testi afferma che “i contatti ci sono, anche se un po’ tiepidi. Forse perchè pensano di aver ormai risolto il loro problema. Ma bisogna far capire ai ferraresi che questa questione non riguarda solo Malborghetto, ma è un problema di tutta la città”.

Giovedì 25 aprile prenderanno il via le iniziative del comitato (attivo anche in rete e sui social network), con una biciclata in partenza alle 10.30 dalla chiesa di Malborghetto e che porterà il gruppo a manifestare ai piedi del municipio di Ferrara.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com