Ostellato. Sono giunte a destinazione le lettere verdi. Nelle nove buste inviate dalla procura di Ferrara ci sono altrettanti nomi. Sono quelli finiti nel registro degli indagati (vai all’articolo) per omicidio colposo per le morti sul lavoro di Valle Lepri. I fatti sono quelli del 22 febbraio scorso, quando persero la vita Fabrizio Veronese, 56 anni, residente a Rovigo, e Guglielmo Bellan, 53 anni, residente a Loreo, tecnici dell’azienda rodigina General montaggi industriali di Villadose di Rovigo, mentre stavano lavorando alla manutenzione della chiusa di via Lidi Ferraresi a San Giovanni di Ostellato (vai all’articolo).
Il pm Alberto Savino ha fissato per mercoledì 24 aprile un incontro in procura al quale parteciperanno gli indagati con i rispettivi difensori e consulenti. All’ordine del giorno la consulenza tecnica affidata all’ingegnere idraulico Emanuele Luciani e al geotecnico Stefano Vincenzi. Gli avvisi di garanzia sono stati inviati come atto dovuto, per garantire dall’inizio il diritto di difesa ai soggetti per i quali potrebbero emergere eventualmente profili di responsabilità.

Fabrizio Veronese e Guglielmo Bellan
Invitati a presentarsi in Via Mentessi sono sei persone tra tecnici e dirigenti di Aipo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po che aveva in carico la manutenzione della chiusa, e tre di Gmi, la ditta di Villadose esecutrice dei lavori.
Per Aipo sono stati individuati i nomi del direttore Luigi Fortunato, di Maurizio Montani (dirigente Emilia orientale), Ivano Gallerani (dirigente del settore navigazione interna), Ettore Alberani (responsabile del procedimento di manutenzione Valle Lepri), Bruno Droghetti (direttore dei lavori di manutenzione Valle Lepri), Vittorio Malagò (coordinatore sicurezza del progetto di manutenzione). Per la ditta Maria Antonietta Strazzullo, amministratore unico della Gmi, Roberto Pravato, responsabile tecnico, e Federico Tita, direttore tecnico di cantiere. Le difese sono affidate a Riccardo Caniato, Patrizia Micai, Maurizio Servidio e Marcello Rambaldi.
Anche le persone offese, le famiglie dei due operai deceduti, assistite dagli avvocati Zarbo, Normato e Valente del foro di Rovigo, potranno nominare propri consulenti di parte per assistere alle operazioni peritali, tese a individuare le condizioni dell’impianto e lo stato del terreno.
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