Politica
15 Aprile 2013
Il consigliere Ppf replica punto per punto alle parole dell'assessore Zadro in difesa del teleriscaldamento

Tavolazzi contro l'”ennesima sciagura per la città”

di Redazione | 6 min

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Tre interventi di restauro per restituire decoro ad altrettanti monumenti cittadini. È il pacchetto di opere avviato in questi giorni dal Comune di Ferrara, per una spesa complessiva di circa 100mila euro, per il recupero della statua e della fontana dell'acquedotto monumentale di piazza XXIV Maggio, del monumento a Garibaldi in viale Cavour e del monumento ai tre eroi risorgimentali ferraresi Succi, Malagutti e Parmeggiani, sulle mura di viale IV Novembre

tavolazzi gasGli argomenti forniti da Hera all’assessore Zadro per difendere il teleriscaldamento (vai all’articolo) sono “deboli, contraddittori e incompleti”. Lo sostiene il consigliere comunale Valentino Tavolazzi (Ppf), replicando alle parole della Zadro ed entrando nel merito di quella che definisce l'”ennesima sciagura per la città”, contro la quale annuncia battaglia al fianco dei ferraresi.

La conferma dell’assessore rispetto all’intenzione della Regione di mantenere in funzione l’inceneritore di Cassana per bruciare rifiuti provenienti da altre province, per Tavolazzi rappresenta “una minaccia grave per l’ambiente e la salute nel nostro territorio e da sola basta a giustificare una mobilitazione permanente della popolazione”.

“Zadro – commenta il consigliere Ppf – fa lo stesso ragionamento che si potrebbe fare dalla parrucchiera. Visto che l’inceneritore dobbiamo tenercelo (se ci ribelliamo alla Regione il Pd ferrarese perderebbe posti ben pagati come quelli di Bertelli, Montanari, Bianchi), tanto vale raddoppiare il teleriscaldamento, per consentire a Hera di rivendere agli utenti il calore dell’inceneritore, già pagato dai cittadini con la Tia. Dobbiamo ribellarci all’idea che il Pd, Errani e Tagliani, d’accordo con Hera, scarichino sui nostri polmoni l’incenerimento di rifiuti provenienti da tutta la regione e anche da fuori, solo perché il cancro valorizzatore di Cassana non è stato ammortizzato, e a 3 mila metri di profondità c’è acqua tiepida”.

Tavolazzi contesta poi i dati forniti dalla Zadro in merito alla gestione dei rifiuti, sostenendo che non sia un grande risultato da parte di Hera aver raggiunto il 50% di differenziata. “Meglio dei ferraresi fanno i cittadini di Berra (74%), Iolanda (76,9%), Ro (70,7%), Migliaro e Migliarino (entrambi al 60% circa), a dimostrazione del fatto che dove non c’è inceneritore (siamo nel feudo di Area), si ottengono migliori risultati nella raccolta. Poi va detto che delle 48 mila tonnellate di rifiuti urbani, raccolti a Ferrara in modo differenziato e avviati al recupero, 13 mila sono carta e cartone, 18 mila sfalci e legno, 4 mila vetro, 5 mila ingombranti e altro. La plastica (3 mila) e la frazione organica domestica (meno di 3 mila) sono marginali, mentre potrebbero essere prevalenti nella raccolta porta a porta. Ciò dimostra il fallimento della raccolta differenziata tramite cassonetti stradali. Mentre a Ferrara Hera raccoglie 19,4 kg di umido pro capite (Forsu), a Reggio Emila (differenziata al 60% anche con porta a porta)  Iren ne raccoglie 38,35 kg, dunque circa il doppio”.

Viene quindi ricordata la scelta di Reggio Emilia di spegnere l’inceneritore alla luce dei dati positivi della raccolta differenziata, pur avendo la stessa Reggio un Tlr più grande di quello ferrarese. “Oltre ad un piano per la differenziata – prosegue Tavolazzi – i “compagni” di Reggio hanno previsto un impianto che dal 2015 tratterà rifiuto indifferenziato (Trattamento Meccanico Biologico per circa 100 mila tonnelate), recuperando ulteriore materiale. L’efficacia sarà tale da rendere l’impianto una vera e propria “Fabbrica dei Materiali” e da portare la quantità di rifiuti da smaltire sotto il 15%. L’obiettivo rifiuti zero nel 2015 sarà realizzabile. Reggio darà impulso ad un’economia verde basata sul recupero dei materiali ed alla riduzione dei rifiuti. L’esperienza reggiana è presa ad esempio in tutt’Italia, quale percorso di crescita culturale nella gestione dei rifiuti. Nessuno a Reggio si sognerebbe mai di raddoppiare il Tlr, riaccendendo l’inceneritore”. L’esaltazione della Zadro dell’impianto di Ostellato sarebbe per Tavolazzi fuori luogo, trattandosi di un impianto “piccolo, vecchio e male funzionante”. “Paragonarlo al TMB previsto a Reggio è una presa per i fondelli dei cittadini. L’impianto Hera  tratta 45 mila tonnellate di rifiuti urbani, provenienti dall’intera provincia, ma ne rispedisce 25 mila all’inceneritore di Cassana. Non è dato sapere quanti rifiuti arrivino ad Ostellato da fuori provincia”.

“In totale dunque – è la conclusione del consigliere Ppf – il cancro valorizzatore di Cassana brucia 130 mila tonnellate di rifiuti, di cui 100 mila urbani, 30 mila speciali (di cui non conosciamo la provenienza). Degli urbani, solo 47 mila sono raccolti a Ferrara, gli altri arrivano dalla provincia (24 mila conferiti da Cmv , raccolti a Cento, Bondeno, Poggio, 4 mila raccolti a Comacchio e nel basso ferrarese). Dall’impianto di Ostellato arrivano poi i rimanenti 25 mila citati. Ferrara potrebbe spegnere l’inceneritore in due o tre anni, se solo il Pd fosse libero e capace di concepire una strategia rifiuti più evoluta di quella imposta da Hera (Zadro consenziente), orientata solo a produrre profitti e a distribuire dividendi ai soci privati, con una capacità di persuasione sul Pd ed i suoi amministratori tale da condizionare, a proprio favore, la gestione collettiva di servizi pubblici e beni comuni (esempio svendita rete gas). Tagliani ed il Pd dicano che fine ha fatto il milione di euro derivante dal recupero della plastica, che la Zadro sostiene abbia finanziato servizi per i cittadini. Si trova tra i capitoli in entrata del bilancio comunale o è finito nelle casse di Hera?

Quanto alla questione specifica del teleriscaldamento, che l’assessore ha spiegato essere alimentato “dall’incenerimento dei rifiuti (un terzo), dalla combustione del gas naturale (un ottavo) e dall’acqua tiepida prelevata a 3 mila metri di profondità (poco più della metà del calore necessario)”, Tavolazzi non ha dubbi: “Il Tlr è una tecnologia vecchia, caratterizzata da enormi dispersioni di calore e di acqua calda costosa, elevati costi di manutenzione (buchi nei tubi), rigidità di accesso e di sgancio effettivo dell’utenza, tariffe alte senza controllo pubblico, elevato disagio in caso di guasto. Di Tlr non se ne parla più nemmeno in Russia, che l’ha inventato. In Italia gli impianti Tlr più importanti (Reggio, Torino, Brescia) si sono sviluppati a ridosso di grandi inceneritori di rifiuti. La geotermia ad alta entalpia (quantità di calore) alimenta pochi impianti, prevalentemente termali. Ma vi sono esempi virtuosi di Tlr. In Toscana (esempio a Monteverdi) il teleriscaldamento è alimentato da acqua surriscaldata e vapore (temperatura superiore ai 100 °C) senza inceneritori. Altri esempi di teleriscaldamento geotermico sono a Santa Maria Coghinas, Villalba, Valledoria in Sardegna, nella città francese di La Craie, dove si utilizza acqua calda ad alta temperatura. Il must è in Islanda, dove esiste una rete di impianti Tlr geotermici”.

“Non siamo contrari – precisa il consigliere – all’utilizzo dell’acqua tiepida di Ferrara, per impieghi efficaci (come nell’industria agroalimentare) o per continuare ad alimentare il Tlr esistente. Ci opponiamo alla strumentalizzazione dei quella modesta fonte di calore, per costruire un mostro superato dai tempi (il raddoppio del Tlr) e per incatenare la città all’incenerimento dei rifiuti”.

Quindi l’attacco alla Zadro e al Pd: “Zadro – dovrebbe raccontare ai cittadini quando scade la concessione a Hera dei pozzi Eni di Casaglia, quale costo essa abbia e se a Hera convenga dotarsi di pozzi di proprietà, indipendentemente dal raddoppio del TLR. Zadro dovrebbe spiegare perché non si batte per l’utilizzo del vapore disponibile nel petrolchimico (centrali turbogas) per scaldare l’acqua del TLR. Dovrebbe raccontare perché le trattative Hera-Enipower si sono interrotte? Costava forse troppo il vapore della turbogas, che oggi, per la parte inutilizzata, viene disperso all’aria”?

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