Dopo le dichiarazoni di Valentino Tavolazzi (Ppf) che ha invitato il sindaco Tagliani a ‘copiare’ le scelte dell’amministrazione di Reggio Emilia e del suo omologo Delrio in materia di teleriscaldamento (vai all’articolo), il primo cittadino di Ferrara risponde con una serie di considerazioni e precisazioni. Tagliani riconosce i meriti di Graziano Delrio (che è anche presidente dell’Anci) nell’aver deciso di chiudere l’inceneritore di Cavezzano “sostituito, per ora, da due discariche vicine (che noi non abbiamo e che certo sarebbe complicato dislocare visti i chiari di luna) e dal 2015 da un nuovo impianto di trattamento rifiuti che premia la selezione e quindi la raccolta differenziata”.
“Tuttavia – spiega Tagliani – prima di poter “copiare di sana pianta” quella scelta bisogna conoscere alcune cosette che l’ingegner Tavolazzi ignora o sottovaluta”. Si tratta di otto “cosette” a partire dal fatto che il ‘peso’ di Reggio Emilia in Iren “è tre volte quello di Ferrara in Hera e questo conta quando si tratta di investimenti che se non sono aziendali vanno pagati dai cittadini in tariffa”. Il sindaco ricorda poi che la provincia di Reggio Emilia “è tutta in Iren e non ha 4 gestori come Ferrara con un piano rifiuti che prevede gli speciali nelle discariche della provincia e quasi per intero i Rifiuti Solidi Urbani a Ferrara ed Ostellato”.
Il primo cittadino precisa inoltre che se da una parte la quota di differenziata di Ferrara città e Reggio città è più o meno la stessa, attestata sopra il 50%, “in provincia di Reggio ci sono ameno 21 comuni sopra il 70% mentre a Ferrara molti comuni sono sotto il 40%”, senza contare che “l’inceneritore di Reggio, chiuso qualche anno fa per il pericoloso sforamento dei livelli di emissione, è molto vecchio (risale agli anni ’60) come quello di via Conchetta che noi già chiudemmo qualche anno fa, il livello delle emissioni di quell’impianto non è paragonabile al nostro assolutamente inferiore (vedi Moniter)”.
“L’ impianto di Reggio – aggiunge poi Tagliani – è completamente ammortizzato nei costi e la società Iren fa conto ora su quello di Parma. Anche l’impianto di Ferrara, una volta ammortizzato l’investimento sarà oggetto di riflessione, a meno che non si voglia fare come quelli che promettono di spegnere e poi una volta eletti dicono che ‘purtroppo non si puo’'”. Per Tagliani deve quindi crescere la raccolta porta a porta e la differenziata in tutte la provincia che oggi conferisce Rsu (rifiuti solidi urbani) all’inceneritore di via Diana. “In ogni caso la produzione di rifiuti in Provincia è ormai da anni stabilizzata attorno a 250.000 t/a e arrivando al 65% di raccolta differenziata su tutta la provincia (attualmente il dato 2011 è del 47% Ferrara dato 2012 è del 52%) rimarrebbero comunque circa 90.000 t/a di raccolta indifferenziata da smaltire e l’unico impianto di smaltimento provinciale è il termovalorizzatore”.
Un’altra precisazione riguarda il fatto che a Ostellato esiste e funziona già un impianto di Tmb (trattamento meccanico biologico) e un impianto di compostaggio “e per fortuna che esiste – cvommenta Tagliani – altrimenti non saremmo autosufficienti per lo smaltimento dei nostri rifiuti, a parte il fatto che anche questo impianto bisognerebbe decidere dove metterlo e non credo che riscuoterebbe applausi”. Infine il sindaco fa presente che “l’impianto teleriscaldamento di Reggio Emilia è decisamente importante e a oggi ha una
volumetria allacciata più che doppia rispetto a quello di Ferrara; 12.7 M di mc. contro i nostri 5.3M di mc. L’alimentazione dell’impianto Tlr di Reggio Emilia è quasi totalmente a gas, non a fonte geotermica come il nostro, quindi assai più inquinante ed è costituita da due grossi impianti cogenerativi per una potenza pari a quasi 100 MW oltre ad ulteriori
179 MW di potenza da caldaie a gas per integrazione e riserva. Il contributo del termovalorizzatore è decisamente modesto: 16 MW”.
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