Politica
29 Marzo 2013
La madre di Aldro: “Maccari è arrivato a sostenere che la foto del viso martoriato di mio figlio è un fotomontaggio”

Patrizia Moretti querela il Coisp

di Marco Zavagli | 3 min

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adminLa madre di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti, ha querelato il segretario generale del Coisp Franco Maccari per le dichiarazioni rese al termine del sit-in delle polemiche in piazza Savonarola. Alle ‘timide’ manifestazioni di solidarietà del rappresentante sindacale della polizia, “solidarietà ipocrita” secondo la Moretti, la donna replica anticipando di aver “già dato incarico al mio avvocato Fabio Anselmo di sporgere querela nei suoi confronti e d’ora in poi parlerà lui per me”.

“Maccari sa benissimo – spiega la madre di Federico, che successivamente dirà ad altro giornale di aver ‘esteso la denuncia anche al senatore Alberto Blaboni – che da un mese un furgone del Coisp con manifesti e bandiere gira tutta la città di Ferrara per poi stazionare di fronte al comune di Ferrara con gli stessi slogan di ieri. Maccari sa benissimo che proprio questo furgone è stato invitato da colleghi suoi ad allontanarsi da quel luogo”. A far uscire la vicenda dai binari dell’invettiva verbale per entrare in quelli della magistratura è però la dichiarazioni di Maccari che “è arrivato a sostenere che la foto del viso martoriato di mio figlio sarebbe addirittura un fotomontaggio. Mi piacerebbe tanto che lo fosse, ma purtroppo così non è. Sono nauseata e disgustata da tutto questo”.

Alle parole della Moretti si aggiungono anche quelle di un’altra donna coraggio. Ilaria Cucchi, legata a Patrizia da una vicenda parallela in relazione alla morte del fratello Stefano: “ieri finalmente si è rivelato di che pasta è fatto il senatore Balboni”. La Cucchi, candidata nella lista di Ingroia alle passate elezioni, era già entrata in polemica con l’ex parlamentare ferrarese al tempo della visita di quest’ultimo in carcere in segno di solidarietà ai poliziotti condannati per l’omicidio Aldrovandi (vai all’articolo). Ora a rinfocolare lo scontro è la presenza del senatore al sit-in del Coisp e le sue successive dichiarazioni rilasciate nel dibattito successivo organizzato dal sindacato di polizia (vai all’articolo).

A Maccari risponde a distanza anche il sindaco Tiziano Tagliani, accusato di essere “persona in malafede e squallida”. “Se c’è qualcuno in malafede sono loro”, dice Tagliani. “Stanno accampando delle scuse ridicole – aggiunge -; credo che se invece di difendersi a oltranza chiedessero scusa alla città farebbero la miglior cosa possibile e l’unico vero favore verso i loro colleghi”.

E sempre a Maccari che tuona contro la stampa “vigliacca e penosa”, “per fortuna che c’è la stampa – controbatte il sindaco – e che c’è un Paese che nel giro pochi minuti è capace di mobilitarsi in difesa dei valori costituzionali. Altrimenti il nostro Paese sarebbe ancora più a rischio di quanto non lo è oggi”.

Intanto a Ferrara si stanno prendendo le “contromisure” verso quanto avvenuto ieri. Questore e sindaco stanno tenendo una conferenza stampa congiunta sulla vicenda e i sindacati di polizia del Sap e del Siap prendono le distanze dai colleghi del Coisp.

Proseguono anche le manifestazioni di solidarietà verso la famiglia Aldrovandi. Dopo la telefonata della presidente della Camera Laura Boldrini (vai all’articolo) a Patrizia Moretti, arrivano via twitter le parole del suo omologo in Senato Pietro Grasso: “manifestazioni per lei siano solo d’affetto”. Per Magistratura Democratica dell’Emilia-Romagna il caso Aldrovandi “ritorna come monito ed insegnamento: l’ordine pubblico è tutela dei diritti dei cittadini, ma l’azione delle forze dell’ordine deve essere permeata dai valori costituzionali se non vuole diventare atto di barbarie, atto di inaudita prepotenza. La miseria di quanti credono che si possa difendere quello che non è difendibile – prosegue Md – fa torto a quanti, nelle stesse forze dell’ordine, ogni giorno si fanno carico della pesantezza di quei diritti e tentano di restituirvi capacità di civile convivenza e di promozione sociale. Alla madre di Federico Aldrovandi, chiamata a difendere dopo le aule dei tribunali la sua tragica storia nella miserevole contesa di un raduno di vocianti, va la nostra piena riconoscenza umana”.

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