
Ilaria Cucchi tra Patrizia Moretti e Lucia Uva
“So che per un politico di lungo corso come mi risulta essere il senatore Balboni, sotto varie e molteplici sigle, è impossibile da credere ma io non ho mai avuto alcuna ambizione politica fino alla morte di mio fratello”. Risponde a stretto giro di posta Ilaria Cucchi alle dichiarazioni del senatore ferrarese Alberto Balboni, che l’aveva accusata di sfruttare la sua tragedia familiare (la morte del fratello Stefano) per andare in Parlamento.
Anzi, quello che è successo a suo fratello “mi ha aperto un mondo, quello delle carceri e della Giustizia. Ho aperto forzatamente gli occhi ed ho cominciato a combattere la mia battaglia di verità e giustizia affianco a Patrizia Moretti, Lucia Uva e Domenica Ferrulli. Ma non avevo ancora alcuna ambizione politica. Ho ricevuto numerose proposte di candidature, tutte rifiutate”. Fino a quella, accettata, di Antonio Ingroia “perché non era e non è un vero politico”.
Ora Ilaria Cucchi è candidata nel Lazio per la Camera. “Magari sbaglio e sono un’illusa – prosegue la sua replica – ma vorrei tanto fare qualcosa per gli altri che si trovano ad essere nelle condizioni nelle quali è poi morto mio fratello. Sono amministratrice di condomini e mio padre è dipendente della provincia. Io non ho bisogno della politica per il mio lavoro. Se non verrò eletta pazienza. Di certo non ne farò una malattia. Sono abituata a ben altri problemi”.
Poi di nuovo contro il senatore di fratelli d’Italia, che sostiene di non aver nulla da imparare da lei. “Questo perché ho un fratello che, in mano allo Stato è caduto da solo facendosi male e per questo si è suicidato facendo lo sciopero della fame? Io credo che il problema sia proprio questo. L’attuale classe politica, fatta da professionisti della politica, tradisce il proprio spirito di appartenenza alla “casta” ritenendosi superiore ai normali cittadini che dovrebbe rappresentare. Io credo che il senatore Balboni effettivamente non abbia proprio nulla da imparare da me. È una questione di sensibilità e di cultura ed ognuno la interpreta come meglio crede. Ma lasci in pace Patrizia e Lino e magari si preoccupi di tutti coloro che in carcere od in centri di accoglienza sono costretti a rinunciare ad ogni diritto civile ed umano, spesso ristretti senza alcun valido motivo. Faccio comunque al Senatore Balboni tanti auguri per le prossime elezioni”.
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