Mercoledì prossimo entrerà in carcere per incontrare e portare la sua solidarietà  a Luca Pollastri e Paolo Forlani, da alcuni giorni detenuti all’Arginone per scontare la pena residua per l’omicidio colposo di Federico Aldrovandi.

Lo annuncia il senatore ferrarese Alberto Balboni, eletto nel Pdl e ora candidato con Fratelli d’Italia

Pollastri e Forlani sono gli unici agenti dei quattro condannati con sentenza definitiva a essere rinchiusi a Ferrara. Monica Segatto è detenuta a Rovigo, mentre per Enzo Pontani il tribunale di sorveglianza di Bologna si pronuncerà il 26 febbraio.

La detenzione, si ricorderà, arriva in seguito al rigetto da parte del giudice di sorveglianza della istanza di affidamento in prova al servizio sociale o in subordine ai domiciliari. Ed è proprio su quel provvedimento che si scaglia Balboni: “le detenzione domiciliare come misura alternativa al carcere viene concessa praticamente a chiunque si trovi nelle condizioni degli agenti incarcerati, anzi persino a condannati per reati molto più gravi. Tra l’altro, nella mia lunga carriera di avvocato, non avevo mai visto negare l’affidamento in prova a condannati per reato colposo e con pena residua di appena sei mesi”.

Sulle ragioni di quella che definisce “una disparità di trattamento inspiegabile”, il senatore presenterà nei prossimi giorni una interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia. “Non si tratta di mettere in discussione una sentenza definitiva – precisa il parlamentare – che, anche se opinabile, ha ormai forza di legge. Si tratta soltanto di pretendere che lo Stato non si accanisca contro i propri servitori trattandoli peggio di criminali incalliti, perché anche se hanno sbagliato non lo hanno di certo fatto volontariamente e soprattutto lo hanno fatto non per difendere interessi personali ma nell’adempimento del loro dovere”.