18 Gennaio 2013
Nel 2012 sforati i limiti previsti per le polveri sottili in 77 giorni

Ferrara è la 19ª città più inquinata d’Italia

di Redazione | 4 min

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admin-ajax (25)Non raggiungerà le vette di Alessandria, Frosinone e Cremona, le prime tre città più inquinate d’Italia, ma Ferrara può comunque ritenersi ben lontana dal sorridere. Secondo Legambiente, che ha pubblicato il report annuale sulle venti città italiane più colpite dall’inquinamento atmosferico “Mal’Aria”, quella estense è la 19 ª città più inquinata d’Italia.

Un dato che cade proprio nel 2013, che dovrebbe essere “anno europeo dell’aria”. Eppure per ora, osservando i dati sulle emissioni di polveri sottili nelle città italiane, c’è ben poco da festeggiare. E tutta la pianura padana si conferma, anche a causa delle caratteristiche morfologiche che non favoriscono il ricircolo d’aria, come la zona meno sana della penisola, con 18 città tra le 20 più inquinate.

A denunciare la situazione, basandosi sui dati di  Arpa Emilia Romagna, è Legambiente, attraverso la campagna “Mal’aria di città” e il programma “Pm10 ti tengo d’occhio” con cui dal 2006 controlla i livelli di polveri sottili nell’aria. Questi infatti, secondo la normativa italiana contenuta nel Dlgs 155/2010, non dovrebbero superare per più di 35 giorni all’anno la soglia di 50 milligrammi per metro cupo (µg/m³). Praticamente un miraggio in Italia, dove tutti i principali centri abitati hanno sforato questo limite e dove il trend degli ultimi anni continua a crescere inesorabilmente. A farne le spese in regione sono soprattutto gli abitanti di Parma e Rimini: 115 giorni in cui si è superata la soglia dei 50 µg/m³ nel primo caso, 88 nel secondo. Ma se l’inquinamento a Parma è un problema conosciuto da tempo, i cittadini di Rimini hanno visto nel giro di tre anni la propria città passare da esempio virtuoso della regione (con “solo” 36 giorni fuori regola nel 2009) a vera e propria emergenza inquinamento.

Più stabile ma comunque preoccupante la situazione di Ferrara, dove la tendenza negativa non sembra rallentare. Nella città Estense Arpa ha registrato picchi troppo alti nelle polveri sottili per 77 giorni nel corso del 2012, con una densità media di 69,6 µg/m³ durante le segnalazioni. Ma soprattutto, a giudicare dai primi dati del 2013, si corre il rischio di ritrovarsi alla fine dell’anno europeo dell’aria con un bilancio a dir poco imbarazzante: dal primo giorno dell’anno al 16 gennaio sono state ben 11 le giornate al di sopra del livello di guardia, praticamente i due terzi del totale. Gli unici giorni “puliti” del gennaio ferrarese sono stati per ora il 3 gennaio e le giornate dal 13 al 16.

“Sono i processi industriali e di produzione di energia – afferma Legambiente -, e in città prevalentemente il traffico veicolare e i riscaldamenti, le principali fonti di emissione di polveri fini, ossidi di azoto, dei precursori dell’ozono o di altri inquinanti come gli idrocarburi policiclici aromatici o il monossido di carbonio. Questi sono quindi i settori su cui bisogna intervenire con AIA severe per siti produttivi e centrali elettriche, politiche di efficienza energetica degli edifici, diffusione di fonti rinnovabili e pulite per la produzione di energia e per il riscaldamento delle nostre abitazioni e una nuova mobilità incentrata sul trasporto pubblico locale e su quello ferroviario, dirottando i 400 milioni di euro regalati ogni anno all’autotrasporto sulle ferrovie e sulla mobilità collettiva”.

Anche se il problema dell’inquinamento non è certo totalmente imputabile alle amministrazioni pubbliche, Legambiente sottolinea anche come, nonostante l’accordo di programma sottoscritto da tutti i Comuni emiliani sopra i 50 mila abitanti, le linee guida regionali “siano state recepite e interpretate in maniera differente nelle varie ordinanze comunali. Anche le sezioni più chiare e di facile attuazione, come ad esempio le restrizioni al traffico dei centri abitati nelle giornate del giovedì e delle prime domeniche di ogni mese, fino al 31 marzo, sono applicate in maniera disomogenea nel territorio emiliano-romagnolo”. Ferrara ha approvato la chiusura parziale del traffico nei feriali dall’1/10/2012 al 31/3/2013, e con qualche limitazione quella totale prevista per quattro domeniche e quattro giorni feriali fino a fine marzo. Un esempio virtuoso in questo frangente può venire da Piacenza, che ha completamente accolto le indicazioni regionali aggiungendo un’ulteriore domenica di traffico bloccato (vedi lo schema delle ordinanze comunali). Un comportamento che pare essere premiato dai primi dati del 2013, in cui per soli tre giorni le polveri sottili hanno superato il livello d’allarme.

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