Cronaca
12 Dicembre 2012
Moretti: “Spero che il tribunale consideri tutta la sofferenza procurata”

Aldrovandi, a gennaio la decisione sulle pene alternative

di Marco Zavagli | 2 min

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Il Tribunale di sorveglianza deciderà il 21 gennaio 2013 sull’istanza di affidamento ai servizi sociali presentata dai quattro agenti di polizia condannati in via definitiva per l’omicidio colposo di Federico Aldrovandi. Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri erano stati giudicati in ultimo grado dalla IV sezione della Corte di Cassazione lo scorso 21 giugno. Per loro la pena inflitta è di tre anni e mesi, ridotti a sei mesi grazie all’indulto.

Lo scorso 30 luglio i poliziotti sono stati raggiunti dall’ordine di carcerazione, al quale i rispettivi legali si erano opposti avanzando la richiesta di pene alternative al carcere. Ora spetterà al magistrato di sorveglianza di Bologna decidere se accordare o meno l’affidamento ai servizi sociali agli agenti condannati. Questo “sette mesi esatti dopo la condanna definitiva”, come sottolinea la madre di Federico, Patrizia Moretti, che però più che ai mesi, pensa agli anni passati: “nei sette anni trascorsi dalla morte di mio figlio (avvenuta in via ippodromo il 25 settembre 2005, ndr) non c’è stata nessuna traccia di pentimento nei colpevoli. Non so se il tribunale valuti il comportamento dei condannati visti gli insulti a noi e alla giustizia (l’agente Forlani aveva rivolto offese alla Moretti via facebook, ndr), spero che il tribunale di sorveglianza possa mettere in conto tutta la sofferenza che ci hanno procurato”.

Quello che si augura la famiglia è che “venga rispettata la decisione di tre diversi tribunale, perché questo percorso sembra non aver mai fine. Il fatto che oggetto della condanna siano persone appartenenti alle forze dell’ordine sembra rendere ancora più complicato ottenere giustizia”.

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