Cronaca
6 Novembre 2012
La società: “Non sappiamo nemmeno quali rilievi ci sono stati mossi”

Ferrara Day Surgery, prestazioni e dipendenti a rischio

di Redazione | 2 min

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Ferrara Day Surgery, dopo lo choc dell’interdittiva antimafia ora preoccupa il futuro dei dipendenti. Sono appena iniziati i problemi per la clinica di via Verga. Dopo la notizia – data dalla Nuova Ferrara – del provvedimento assunto dalla prefettura lo scorso 22 ottobre per pericolo di infiltrazioni mafiose, gli enti pubblici – come di regola – hanno disdetto ogni rapporto contrattuale.

Provincia di Ferrara, Ausl di Bologna e Ausl di Ferrara hanno inviato nei giorni scorsi atti di recesso dai rispettivi contratti, sulla base dell’informativa antimafia che però, fa notare la direzione della clinica, ad oggi “non solo non è mai stata notificata o comunicata alla società, ma non è stato nemmeno possibile averne accesso e poterne conoscere i contenuti”.

In particolare, la Provincia di Ferrara, prima amministrazione a compiere atto di revoca, ha consegnato al Ferrara Day Surgery, dopo formale istanza di accesso, “copia della interdittiva, coperta quasi interamente di “omissis”. E’ dunque, chiaro  che la società è stata posta nell’impossibilità di difendersi e di conoscere le ragioni per le quali subisce dei provvedimenti di revoca che determinano un grave ed irreparabile danno alle attività dell’azienda”.

E questo con ripercussioni sul futuro dei suoi dipendenti, dell’attività dei medici che con essa collaborano e dei pazienti convenzionati prenotati ed in attesa di prestazioni sanitarie.

Per scongiurare il pericolo di chiusura della struttura e per salvaguardare i dipendenti ed i pazienti, il Ferrara Day Surgery Srl ha chiesto al direttore generale della Ausl di Ferrara un incontro che ad oggi non è ancora stato concesso.

“L’informativa per la parte non oscurata – continua la società – attesta chiaramente che i soci e l’amministratore della clinica non sono né perseguiti né indagati penalmente, pertanto, a parere di Fds Srl, l’informativa interdittiva del prefetto appare spropositata e dovrebbe quanto meno essere resa conoscibile alla società per potere porre la stessa nelle condizioni di difendersi e tutelare i propri interessi e di quelli che con essa collaborano e da essa dipendono”.

A questo scopo, ieri, è stata depositata un’altra richiesta di accesso agli atti direttamente alla prefettura di Ferrara, affinché “conceda – questa la speranza della direzione della clinica – completo e pieno accesso all’informativa che così gravemente sta colpendo l’attività della struttura ed il suo prestigio. La società, nell’ambito delle proprie prerogative aziendali,  compirà ogni atto a lei possibile per salvaguardare il lavoro dei suoi dipendenti e del suoi medici ed assicurare continuità alle prestazioni sanitarie”.

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