Cronaca
23 Ottobre 2012
Condannato in primo grado a un anno per omissione. Per l'Appello il fatto non sussiste

Aldro bis, assolto Marino

di Marco Zavagli | 2 min

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Li hanno visti sotto i portici della Coop di via Modena. Hanno bloccato l'auto in mezzo al parcheggio e sono scesi di corsa. Erano in tre. Uomini di circa 35 anni. Corrono verso due persone, maschi di circa 25 anni. Uno di questi due capisce subito le intenzioni del gruppo e corre verso il supermercato, rifugiandosi al suo interno

Assolto perché il fatto non sussiste. Dopo sei ore e mezza di camera di consiglio la Corte di Appello di Bologna ha assolto con formula piena Paolo Marino, dirigente dell’ufficio volanti della questura di Ferrara nel settembre 2005. L’ufficiale era stato condannato in primo grado nel marzo 2010 a un anno per omissione, per non aver informato dettagliatamente il pm di turno Mariaemanuela Guerra di quanto accaduto in via Ippodromo (per lui si registra anche nel maggio 2011 una condanna a tre mesi con l’interdizione per un anno dai pubblici uffici, sempre per omissione in atti di ufficio, per la mancata trasmissione dei brogliacci della questura relativi all’intervento delle volanti, nei quali comparivano correzioni e cancellazioni fatte a mano – da quel processo Marino è uscito assolto in Appello il 20 luglio 2012 perché il fatto non costituisce reato).

Dopo quella di Luca Casoni (assolto in primo grado nel gennaio 2011 dalle accuse di falsa testimonianza, favoreggiamento e omissione), quella di oggi è la seconda assoluzione della vicenda processuale legata al processo Aldrovandi bis, nato dal processo madre per l’omicidio colposo del diciottenne Federico Aldrovandi. Una propaggine giudiziaria volta a chiarire omissioni e depistaggi nel corso delle indagini sui quattro agenti condannati in via definitiva.

A differenza dei suoi colleghi Marco Pirani e Marcello Bulgarelli, condannati anche in secondo grado lo scorso luglio, per Marino la strada si era messa subito in discesa già in sede di discussione, quando fu lo stesso procuratore generale a chiederne l’assoluzione.

Non può che rallegrarsi della decisione finale l’avvocato difensore, Piersilvio Cipollotti, “sempre convinto dell’innocenza del mio assistito. Ora ci aspettiamo identico finale per l’altro processo che vede ad Ancona Marino imputato per diffamazione nei confronti della pm Mariaemanuela Guerra”.

A scagionare Marino sono state fondamentali le testimonianze dell’allora vicequestore Gennaro Sidero e del medico legale Eleonora Lumare, che affermò che il pm sapeva già della colluttazione, tanto che non rimase stupita quando gliene parlò.

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