Cronaca
1 Ottobre 2012
Ferrara è morta? I ferraresi no. Voce ai cittadini con i blog di Estense.com

“Odio gli indifferenti”

di Marco Zavagli | 3 min

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“Ferrara è morta” è stato scritto su altre pagine poco tempo fa. Non è la prima né sarà l’ultima voce che si aggiunge al coro di prefiche che accompagnano il lento sfilare della cenerentola dell’Emilia verso luoghi sempre più lontani dai fasti di mezzo millennio fa. Allora Ferrara era una delle culle del Rinascimento. Oggi attende una tardiva rinascita dai danni e dai lutti del terremoto. E in questo cammino si porta addosso le gramaglie di una disoccupazione impressionante (12mila posti di lavoro persi in meno di 4 anni, dati Cciaa), di un’economia che ha perso mano a mano i suoi pezzi da novanta, di servizi e cultura che sempre più devono rispondere a logiche di tagli piuttosto che di qualità.

Forse allora è vero, Ferrara è morta. L’ardua sentenza la lasciamo a chi si sente di pronunciarla. Noi preferiamo glissare sulla risposta e rilanciare: i suoi cittadini sono vivi. Sono vivi perché hanno voglia di confrontarsi, di capire, di parlare. Anche di urlare. “Un grido in cerca di una bocca” cantava Gaber. Estense.com proverà a essere la bocca che dà voce a tanti di questi cittadini. Cittadini che, legge del web docet, diventeranno per noi blogger. Ogni blogger avrà il suo blog, del quale sarà il dominus. Commenti inclusi. Spetterà a ogni autore decidere quali commenti approvare, a quali rispondere, con quali interagire per provocare una discussione.

Sappiamo che l’idea non è originale. Nuova, ma non originale. Ma non chiamatelo l’Huffington Post ferrarese. La novità editoriale che Estense.com propone ai propri lettori sconta solo una coincidenza cronologica con l’uscita dell’aggregatore di blog d’autore lanciato nei giorni scorsi da Repubblica.it.

Noi abbiamo scelto persone appartenenti ad ambiti diversi della società. Dalla cultura alla politica, dall’arte allo sport, dalla letteratura alla scuola. Il comune denominatore (oltre all’appartenenza, di nascita o d’elezione, a Ferrara) che crediamo li unisca è la capacità, o quantomeno la volontà, di accendere delle discussioni, di far parlare, riflettere. Qualche scintilla telematica che può accendere in modo virtuale il mondo reale. Leggerete quindi i pensieri della scrittrice Francesca Boari, dell’artista Andrea Amaducci e del suo ‘Alieno’, della gallerista Maria Livia Brunelli, del giornalista scientifico Michele Fabbri, dell’esperta di moda e tendenze Valeria Tamburin, dell’universitario fuorisede Michele Lecci (già seguitissimo dai giovani su “Ferrara by night”). E ancora: Gabriele Mantovani (in arte “Mandula”) esperto di palio, lo studente Lorenzo Barbieri, il cronista tifoso Federico Pansini, l’ambientalista Marzia Marchi, l’insegnante Marco Belli e l’editrice Giulia Gruppioni. Altri ancora se ne aggiungeranno.

Ne abbiamo dimenticato, volutamente, uno. Fiorenzo Baratelli, direttore dell’Istituto Gramsci di Ferrara. Il titolo del suo blog ben rappresenta la volontà alla base di questo progetto: “contro gli indifferenti”. Un titolo mutuato da Antonio Gramsci.

“Odio gli indifferenti” scriveva Gramsci quasi un secolo fa. L’intellettuale che dal carcere fece uscire pensieri di libertà tra i più apprezzati del secolo scorso riteneva l’indifferenza “il peso morto della storia. […]la materia bruta che strozza l’intelligenza. […] Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti…”.

Per ricollegarci alla ‘sentenza’ dalla quale siamo partiti, Gramsci – sconfitta l’indifferenza – attendeva il realizzarsi di una “città futura”, nella quale “la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini”. Leggiamoli questi cittadini.

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