Prosegue la manifestazione “Ferrara città aperta”, ovvero proseguono le passeggiate culturali a piedi e in bicicletta per porre al centro dell’attenzione l’urgenza di intervenire a tutela del patrimonio culturale conservato nel centro storico di Ferrara.

Venti serate, 1.200 partecipanti, un’offerta costante di visite guidate tematiche prevalentemente ad offerta libera, hanno caratterizzato l’iniziativa di Pro Loco Ferrara durante questa estate 2012, mettendo in luce le difficoltà del settore cultura e turismo, le emergenze più drammatiche all’interno della città medioevale e di quella rinascimentale, insieme a possibili strade percorribili allo scopo di rilanciare l’immagine e soprattutto la realtà di Ferrara, città d’arte, cultura e turismo.

Purtroppo, alle difficoltà nella tutela e nella promozione del patrimonio culturale,  si sono poi sommati gli effetti del sisma del maggio scorso. Pro Loco Ferrara ha voluto  allora orientare quel poco di iniziativa che ha potuto sviluppare, nella solidarietà con le popolazioni colpite dal terremoto, organizzando la raccolta di beni di prima necessità, poi contribuendo insieme alle Pro Loco di Pontelagoscuro e Francolino e alla campagna “Nessuna scossa fermerà il nostro cuore” alla raccolta di fondi per la ricostruzione.

“In verità anche noi, singoli e associazione, siamo stati duramente colpiti perché la città di Ferrara lo è stata. E 100 giorni dopo quegli eventi facoltà universitarie, biblioteche, musei, basiliche e chiese storiche, edifici privati e pubblici di interesse attendono interventi di messa in sicurezza e restauro”, spiega il presidente di Pro Loco Alessandro Gulinati.

La manifestazione prevista dall’associazione per settembre – “Ferrara Libri” – è stata sospesa per l’inagibilità dei chiostri di San Paolo, l’Oratorio dell’Annunziata non ha ancora riaperto ai visitatori e gli adiacenti palazzo Schifanoia e Basilica di Santa Maria in Vado sono inagibili, tra i soci e gli amici non pochi hanno avuto le abitazioni private lesionate.

“L’esigenza è che partono presto azioni concrete – sottolinea Gulinati – tali da poter affermare che Ferrara non è solo una città aperta, cioè accogliente, sicura e straordinariamente interessante ma un cantiere aperto, nel quale si verifichi il coinvolgimento di tutti per conseguire il risultato del quale abbiamo urgente bisogno: riaprire la città, qualificare la nostra offerta di prodotti e servizi, occupare i giovani, creare lavoro, reddito, formare e sviluppare competenze, aumentare il numero delle presenze turistiche come degli studenti iscritti all’ateneo cittadino”.

Gli appuntamenti serali a piedi ed in bicicletta, aperti a tutti e rigorosamente ad offerta libera, proseguono con la proposta di itinerari e pubblicazioni che hanno l’ambizione di superale l’interesse locale sottolineando il valore universale del patrimonio storico conservato a Ferrara.

“Ferrara ebraica. Una città nella città” si terrà mercoledì 29, sarà un percorso a piedi. “Alla ricerca della Città Sacra” si terrà Giovedì 30 e “Ferrara Nera. Quattro passi nel delitto” venerdì 31 agosto. Entrambi i percorsi saranno in bicicletta con la possibilità di noleggiarla, l’appuntamento per la partenza sarà alle ore 21, sempre in via delle Scienze 12, davanti alla Biblioteca Ariostea e al Mercatino del Libro e del Fumetto.

I prossimi settembre ed ottobre, mesi nei quali Ferrara è più bella e godibile che mai, saranno l’occasione – per l’associazione – per moltiplicare le iniziative e cominciare a tirare le prime somme, verificando qual’è il cronoprogramma degli interventi previsti, quando riapriranno edifici storici oggi sbarrati, quali iniziative mettere in campo.

“Il 2013 sia un anno di rilancio complessivo – annuncia il presidente Pro Loco -, non solo del turismo ma occorre dirlo: della speranza di fare di Ferrara una città della conoscenza, un cantiere aperto di lavoro e restauro utile a noi che vi viviamo e lavoriamo, ma in realtà a tutto il Paese. Perché dove sta la possibilità che Ferrara e l’Italia abbiano un futuro e un posto dignitoso nel mondo globalizzato, multiculturale e policentrico che ci attende, se non nella messa a valore dei nostri giacimenti culturali o “petroliferi” come dovrebbero essere intesi? Dove sta se non nell’attuazione dell’articolo 9 della Costituzione che tutela ambiente, arte e cultura e promuove la ricerca scientifica?”.