Erano circa le 19 quando è scattato l’allarme all’ospedale di Cona per un incendio che ha avuto avuto origine in una stanza adibita a deposito, in prossimità del pronto soccorso e adiacente alla Dialisi. Stanza in cui erano presenti scatoloni e anche materiale informatico, tra pc e stampanti.
Sul posto si sono portate le squadre dei vigili del fuoco di Ferrara per cercare di arginare le fiamme, che hanno prodotto un fumo denso che ha destato un certo allarme nell’intera struttura nosocomiale, in particolare negli ambulatori del piano terra che si trovano dal lato opposto rispetto all’incendio, nel reparto Dialisi e ai piani immediatamente superiori, dove vi sono altri ambulatori e sale chirurgiche. A bruciare è stato solo quanto contenuto in quella singola stanza, data anche la tempestività con cui sono intervenuti i vigili del fuoco. Questo perché ad accorgersi per primi del fumo proveniente dall’ospedale sono stati i carabinieri di una pattuglia di passagio in Superstrada, che da lontano hanno capito la situazione avvertendo immediatamente sia i pompieri che il direttore sanitario della struttura.
I corridoi allagati nei pressi dell’incendio
Non si registrano, stando a quanto riferito dallo stesso direttore sanitario portatosi sul posto, persone coinvolte o intossicate. “Quella è una zona di passaggio – ha riferito – una via di fuga con un locale in cui qualcuno ha pensato di mettere cartoni e imballaggi. Penso che si aspettasse già domani di portarli via, voglio sperarlo, anche perché esiste una precisa disposizione che quel tipo di materiale non deve trovarsi in ospedale”.
Ad appena tre mesi dall’apertura, dunque, l’ospedale di Cona ha dovuto registrare, dopo il primo paziente e il primo nato, purtroppo anche il primo incendio. Ancora non è dato sapere se il rogo ha avuto un’origine dolosa o accidentale. I rilievi sono stati compiuti fino a tarda serata e le prime ipotesi potrebbero essere quelle di un corto circuito, ma non si esclude l’opera volontaria di qualche mitomane, che avrebbe potuto produrre danni ben più seri vista la presenza sia di pazienti nelle vicinanze che di un gruppo elettrogeno.
L’ingresso della stanza da cui ha avuto origine il rogo
L’unica “soddisfazione” per i dirigenti del nosocomio potrebbe riguardare il funzionamento delle misure antincendio, che sembrano essere scattate e aver fatto il loro dovere. Si sono infatti chiuse tutte le porte tagliafuoco, sono partiti gli allarmi e il personale allertato, soprattutto quello degli uffici tecnici che si trovano in una struttura di fronte, hanno imbracciato per primi gli idranti (anch’essi funzionanti) anticipando l’intervento dei vigili del fuoco.
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