Cronaca
31 Luglio 2012
La macabra scoperta stamane nei pressi del canile. Disposta l'autopsia che stabilirà le cause della morte e forse l'autore del brutale gesto

Cane avvolto in una gabbia e gettato nel canale

di Redazione | 2 min

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La macabra scoperta di un gesto disumano, quello di un cane rinchiuso in una gabbia e gettato in un canale. Non si sa se fosse già morto o se deceduto in seguito per annegamento. A stabilirlo sarà l’autopsia che eseguirà il Servizio Veterinario dell’Ausl sul cadavere di quello che sembra essere un pastore tedesco o un meticcio di pastore, che qualcuno ha deciso di rinchiudere all’interno di una recinzione rigida, di quelle usate anche per le gabbie degli ospiti del canile municipale, e di abbandonare nel canale di scolo Conchetta.

A scoprire il corpo della povera bestiola, ieri mattina, è stata proprio una delle volontarie del canile gestito dall’Avedev, mentre stava portando a spasso alcuni cani della struttura. Immediatamente è stata avvertita la polizia municipale e il Servizio Veterinario, che una volta giunti sul posto, data la mole del cane, hanno dovuto chiamare sul posto i vigili del fuoco per recuperare il cadavere dalle acque del canale. Un canale che scorre vicino al canile municipale e a quello della Lega del Cane, dalle acque poco profonde, forse di un metro o poco più.

“Ieri sicuramente non c’era – ha riferito la responsabile del canile, Paola Cardinali – ma la cosa che più sconvolge è come qualcuno abbia potuto, vivo o già morto, mettere deliberatamente un cane in quella strana rete, chiuderla e gettare il tutto nel canale. In tanti anni che gestiamo il canile non abbiamo mai visto una cosa simile, di tale crudeltà. Abbiamo anche pensato che qualcuno potesse avere portato il cane vivo all’interno di questa gabbia abbandonandolo vicino al canile, e che poi la povera bestia si sia agitata cadendo così nel canale. Le abbiamo pensate tutte, ma ancora non riusciamo a capacitarci”.

La verità, o una parte di essa, la stabilirà dunque l’autopsia. Che sarà utile anche a verificare  la presenza del microchip identificativo e a risalire così anche al proprietario del povero animale.

 

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