Ippica. Addio al proprietario del ‘ferrarese’ Varenne
Lutto nel mondo dell'ippica. A 71 anni è morto Enzo Giordano, proprietario di Varenne, la leggenda del trotto nata il 19 maggio 1995 nell'allevamento di Zenzalino, a Copparo
Lutto nel mondo dell'ippica. A 71 anni è morto Enzo Giordano, proprietario di Varenne, la leggenda del trotto nata il 19 maggio 1995 nell'allevamento di Zenzalino, a Copparo
Lo hanno controllato durante un pattugliamento in centro storico e hanno scoperto che precedentemente era stato condannato a scontare dieci mesi per false attestazioni sull'identità personale e furto aggravato
Evitava i controlli fornendo generalità diverse dalla propria e fuggendo per non essere arrestato, usando anche veicoli e abitazioni che impedivano di risalire alla propria identità. Lo ha fatto fino a pochi giorni fa, quando gli agenti della Squadra Mobile di Ferrara lo hanno arrestato
Durante il lungo ponte del 1° maggio i Carabinieri della Compagnia di Comacchio hanno rafforzato i controlli lungo le strade e nei Lidi comacchiesi, portando alla luce diversi episodi di illegalità. Il caso più eclatante si è verificato a Lido di Pomposa, dove una ciclista ubriaca ha investito un pedone esd è fuggita
Schianto con feriti a Malborghetto di Boara, dove - nella serata di giovedì 1° maggio - una motocicletta su cui stavano viaggiando due persone è andata a sbattere autonomamente contro un guardrail
Copparo. Gli autovelox di Tamara sono irregolari. Il cartello di segnalazione non è a debita distanza. Lo ha stabilito il giudice di pace di Copparo con la sentenza numero 258, depositata lo scorso 13 giugno.
A fare ricorso contro il comune di Copparo è stato un automobilista, Sandro Buzzonali, che circa un anno e mezzo fa, mentre transitava in via Copparo, venne fotografato dall’autovelox di Tamara. E questo sia all’andata che al ritorno. Al primo passaggio venne registrata una velocità di 53 km/h. Al secondo di 65.
Lo sforamento dei limiti consentiti (50 km/h), determinato tenendo conto della tolleranza di legge, era evidente e la polizia municipale gli contestò i due verbali.
Tra i motivi addotti in sede di ricorso c’era la presenza di una intersezione stradale tra la postazione e il cartello di preavviso. In spregio alla normativa vigente. Ma soprattutto l’entrata in vigore l’art. 25 delle legge 120 del 2010, sulle modifiche al Codice della strada, che definisce le modalità di collocazione e uso dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo: “fuori dei centri abitati non possono comunque essere utilizzati o installati ad una distanza inferiore ad un chilometro dal segnale che impone il limite di velocità”.
La previsione si interseca con la circolare del Ministero dell’Interno riguardante la normativa sugli autovelox, datata 29 dicembre 2010, che recita: “La nuova previsione impone agli Organi di polizia stradale, fuori dei centri abitati, di collocare i dispositivi di controllo della velocità ad almeno 1 Km dal segnale indicante il limite massimo di velocità […]. Nel caso in cui, lungo il tratto oggetto del controllo, siano presenti intersezioni stradali che impongono la ripetizione del segnale stradale stesso, la predetta distanza deve essere calcolata dal segnale con il quale viene ripetuto il limite di velocità dopo l’intersezione”.
In sostanza, l’autovelox deve essere segnalato almeno un chilometro prima dall’ultima intersecazione stradale. Se così non è, la multa è annullabile. È così è stato infatti per il tribunale di Ferrara.
La parte opponente, il comune di Copparo, aveva contestato il ricorso facendo presente che nel tratto contestato non ci sarebbero intersezione stradali. Ma il giudice Roberto Falghera sostiene che “dalle prove fotografiche e dalla documentazione depositata non emerge l’assenza di intersezione e pertanto l’amministrazione non ha fornito una prova certa contraria”. INutile anche la giustificazione della polizia municipale, secondo la quale spostare gli apparecchi rappresenterebbe un costo troppo elevato per l’amministrazione.
Fin troppo semplice far notare che questa decisione ora potrebbe rappresentare un “trampolino di lancio” per altri ricorsi.
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