Politica
25 Maggio 2012
“La loro presenza ha senso solo se seguiranno scelte e interventi concreti”

La Zappaterra alza la voce contro il Governo

di Redazione | 4 min

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Inizia con un minuto di silenzio il primo consiglio provinciale dopo il terremoto, tra mobili portati fuori dagli uffici e muratori che riparano crepe, un minuto dedicato alle vittime della scossa ma anche a Melissa Bassi, uccisa sabato a Brindisi dall’esplosione. Poi, comincia a parlare la presidente Marcella Zappaterra e, poche ore dopo la visita del Ministro dei Beni e Attività Culturali Lorenzo Ornaghi, scrive anche lei una nota negativa al governo, dopo quella di Tagliani (http://www.estense.com/?p=221396).

“Forse lunedì verrà pure Profumo – il titolare di Istruzione, Università e Ricerca, ndr – ma il governo non ha ancora preso impegni precisi. Al premier e ai ministri non è stata presentata una lista della spesa, ma alcune richieste precise: Monti ci ha garantito che non saremmo rimasti soli e lo stesso ha fatto Ornaghi. Così, però, non va”. Perché? “Perché la loro presenza ha senso solo se seguiranno scelte, interventi, decisioni concrete: non vogliamo che il terremoto sia una sfilata senza accadimenti, non vogliamo essere usati e poi lasciati soli in un percorso di ricostruzione che non dovrà essere lungo”.

Una richiesta, dal Castello così come dai Municipi, è uguale fin dalle prime ore dopo la scossa: “ci svincolino dal Patto di stabilità, e le banche accompagnino le imprese con crediti agevolati”. Almeno qualcosa di buono la politica in questi giorni l’ha prodotto, la rinuncia dei partiti a 160 milioni di finanziamenti, spostati sulle emergenze, e Zappaterra lo riconosce, parla di “un bel segnale”.

Si ripercorre quello che è successo dalle 4.04 di domenica. “La priorità ovviamente sono state le persone – continua la presidente – e la macchina si è mobilitata con velocità: entro sera tutti i cittadini avevano un ricovero in palestre o centri, delle brande, dei viveri”. Il meccanismo ha però “rischiato il collasso”, racconta oggi Zappaterra, quando la seconda scossa ha scatenato il panico “e i numeri sono esplosi: anche cittadini con un alloggio agibile sono stati, giustamente, presi dalla paura. Nessuno però è stato rimandato indietro, non è stata fatta alcuna selezione tra chi viveva in un edificio inagibile e chi, pur non essendo in quella condizione, era spaventato”.

Come ha affermato anche ieri il prefetto Provvidenza Raimondo (http://www.estense.com/?p=221730), la presidente oggi ha ribadito che si è compiuta la “precisa scelta di non costruire tendopoli, perché tra qualche giorno, con temperature vicine ai 40 gradi, non sarebbero state una soluzione. Stiamo invece ragionando con Acer e con l’Associazione piccoli proprietari immobiliari sulla possibilità di utilizzare case sfitte”. Unica eccezione Scortichino, dove la tendopoli si farà, perché “le alternative non erano adeguate”.

Il capitolo successivo è la ricostruzione. “L’economia dell’Alto ferrarese è in ginocchio – ha affermato la presidente –: non sono crollate solo le realtà salite alla ribalta dei giornali, ma anche tanti capannoni di attività artigianali. E si tratta dell’economia che traina il nostro territorio”. Al governo si chiedono “sgravi fiscali e previdenziali, sostegno ai Consorzi fidi e cassa integrazione”. Non che esistano priorità, perché danneggiato è anche il patrimonio architettonico, artistico e museale, “e parte dell’economia si basa su cultura e turismo”: salve le Delizie, “gravemente danneggiata” risulta la Rocca possente di Stellata, “di cui nel pomeriggio Vigili del fuoco e Soprintendenza hanno iniziato la messa in sicurezza”. In confronto a queste situazioni, quelli alle abitazioni sono “la parte più residuale” dei danni.

Le operazioni per certificare l’agibilità, inizialmente molto complesse visto lo “scarsissimo personale” di cui dispongono i Vigili del fuoco (la squadra è composta da uno di loro, un professionista abilitato e, per gli immobili vincolati, anche da uno della Soprintendenza), sono state accelerate dalle procedure speditive (http://www.estense.com/?p=221730), in cui il sopralluogo è compiuto dal solo professionista, che può concedere immediatamente l’agibilità oppure rinviarla alla visita della squadra. Nel primo caso compila una scheda (Aedes) da inoltrare in futuro al nucleo regionale di valutazione per chiedere il risarcimento. Un ringraziamento è andato all’Ordine degli Ingegneri, a quello degli Architetti e al Collegio dei Geometri, che hanno messo a disposizione, a titolo gratuito, un centinaio di professionisti; un’altra trentina è stata mobilitata dalla Provincia e dai Comuni non colpiti dal sisma.

Una strigliatina, a proposito delle lanterne del Castello, Zappaterra l’ha riservata alla Soprintendenza: “non possiamo aspettare una settimana solo perché aumenti l’organico”, arrivando a quello necessario a svolgere poi il sopralluogo. Gli interventi per riaprire entro sabato – quando inizierà la Borsa del turismo – il percorso museale e le sale richieste dagli organizzatori sono già in moto.

“I tg nazionali – ha concluso la presidente – hanno dato l’immagine di Ferrara come città in ginocchio, un giornalista di Radio Vaticana mi ha chiesto se è come L’Aquila. Affermarlo significherebbe non rispettare quanto accaduto in quella città”.

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