Sant’Agostino. Si è afflosciato su se stesso come fosse di carta il capannone della Ceramiche Sant’Agostino, lungo la statale 247, sotto le cui macerie hanno perso la vita Leonardo Ansaloni, 51 anni, residente a Reno Centese, sposato con due bambini, e Nicola Cavicchi, 35 anni, residente a San Martino di Ferrara.
Sono due delle cinque persone morte nel Ferrarese, due dei quattro operai che hanno perso la vita nelle loro fabbriche che lavorano a ciclo continuo. Leonardo e Nicola aveva iniziato il turno di notte alle 22 di ieri. Erano addetti al reparto monocottura e al momento del crollo si trovavano presso i forni. Il loro collega di turno è riuscito invece a raggiungere l’uscita prima che fosse troppo tardi. È stato lui a dare l’allarme.
Sul piazzale antistante la fabbrica si sono raccolti subiti amici, parenti e colleghi. Tra loro c’è anche il fratello di Nicola (che oggi non doveva nemmneno essere al lavoro, ma aveva accettato di sostituire un collega), che ai microfoni di RaiNews24 racconta con la voce strozzata come il suo congiunto “era sopravvissuto a mille difficoltà, anche alla malattia, e ora…”.
A poche centinaia di metri dalla Ceramiche Sant’Agostino, a Dosso, c’è il luogo del terzo lutto, quello di Gerardo Cesaro, 59 anni, residente a Molinella, operaio della Tecopress, fonderia specializzata nella lavorazione dell’alluminio. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per ore prima di estrarre, intorno alle 13, il suo corpo dalle macerie. Anche lui aveva fatto il turno di notte. Anche lui non ha trovato scampo quando il terremoto ha distrutto il capannone. IN quel momento stava guidando un muletto. È scampato alla tragedia invece dal crollo in modo miracoloso il collega, rimasto ferito a una mano. Non appena udito il primo boato, l’uomo, 35 ani, si è gettato sotto un macchinario che gli ha fatto da barriera salvavita.
Sempre a Sant’Agostino si registra un altro decesso, quello di Nerina Balboni, anziana invalida di 103 anni, rimasta uccisa dai calcinacci che le sono precipitati addosso durante il crollo della sua cascina fuori paese. In casa con lei c’erano anche il figlio e il nipote, che sono riusciti a uscire dalla casa andata completamente distrutta e a salvarsi. Ferita invece in modo non grave la nuora della vittima, 64 anni, ricoverata in ospedale.
Intanto la procura di Ferrara ha disposto il sequestro dei capannoni luogo delle tragedie. I pm Nicola Proto e Ciro Alberto Savino hanno avviato le indagini relative al rispetto delle norme antisismiche delle strutture.
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