Cronaca
20 Maggio 2012
Niente emergenza nel polo chimico. Molte aziende isolate

Prime stime dei danni del terremoto

di Redazione | 3 min

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A poche ore dalle disastrose scosse di terremoto che hanno svegliato migliaia di persone, si fanno le prime ricognizioni sul territorio, in particolare nell’alto ferrarese ed il quadro è sconfortante e drammatico. Oltre al cordoglio per la morte delle quattro persone, anche gli agricoltori devono fare la conta dei danni. Soprattutto i vecchi fabbricati ex fienili, ma anche diversi capannoni sono crollati o sono seriamente lesionati. L’area più colpita è quella del comune di S. Agostino dove sono molte e crescono di ora in ora le case inagibili ed i fabbricati rurali con danni più o meno rilevanti. Anche nei comuni vicini di Cento, Bondeno, Mirabello si raccolgono notizie di crolli di fienili, di lesioni a case e chiese, in particolare campanili e fabbricati antichi e storici. Molti i cittadini ed i coltivatori che si trovano a non poter entrare nelle proprie abitazioni segnate da vistose crepe e con mobili e suppellettili cadute e danneggiate. Coldiretti ha già iniziato dalle prime ore del mattino una ricognizione attraverso i propri soci per valutare i danni subiti e mettere in modo quanto potrà essere utile a superare la prima emergenza.

Nelle campagne dell’area interessata dall’epicentro del sisma si sono verificati decine di crolli negli edifici rurali con case, stalle, fienili, macchinari e serre lesionati e danni previsti per milioni di euro. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti che ha avviato una azione di verifica e di assistenza nelle aree rurali dove si moltiplicano le segnalazioni nonostante le difficoltà di comunicazione. Nel Ferrarese a Sant’Agostino – sottolinea la Coldiretti – è crollato  l’ impianto fotovoltaico installato sul tetto di un capannone adibito a ricovero dei macchinari e attrezzi agricoli nell’azienda di Mirco Tartari, componente di giunta della Coldiretti di Ferrara. Peraltro Sant’ Agostino è posto sul vecchio alveo del fiume Reno su terreno sabbioso e per effetto del sisma sembra essersi addirittura alzata la falda acquifera che sta spingendo l’acqua fuori dai pozzetti.

La Coldiretti ha avviato una azione di verifica capillare sul territorio ma molte aziende isolate non si riescono a raggiungere telefonicamente e pertanto il bilancio dei danni potrebbe essere molto più grave.

Per quanto riguarda la zona industriale di Ferrara, Basell fa sapere che la scossa di terremoto verificatasi questa mattina (circa 4am) non ha provocato danni alle persone presenti in stabilimento né agli impianti di proprietà ubicati a Ferrara. Nello stabilimento sono scattate automaticamente le procedure di emergenza che prevedono un rallentamento delle attività produttive, con relativa attivazione dei sistemi di sicurezza (torce). I dirigenti dello stabilimento, tempestivamente informati dai tecnici di turno, si sono recati subito sul posto per verificare personalmente lo stato dell’arte delle strutture.

Dopo aver effettuato tutte le verifiche di sicurezza, gli impianti produttivi di Basell sono tornati – e sono tuttora – regolarmente in marcia.

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