Cronaca
27 Novembre 2011
Oltre il 60% dei decoder risulta scadente e Cna auspica un polo unico di trasmissione dei segnali

Digitale terrestre, il problema è il grattacielo

di Redazione | 4 min

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Un anno dopo lo switch off, lo spegnimento del segnale analogico, qual è la situazione delle trasmissioni televisive a Ferrara? Non proprio rosea, come è stato spiegato ieri mattina in una conferenza stampa presso la Cna.

Fino ad un anno fa, i grattacieli erano per il capoluogo il punto di ricezione di tutti i segnali delle emittenti nazionali e locali, ma allora le cose cambiarono. Mediaset compì la “scelta forte” (come l’ha definita il responsabile Installazione e impianti di Cna Alessandro Fortini) di servire Ferrara dalla postazione di Velo Veronese, a nord della città veneta, mentre fino a quel momento gli impianti di ricezione erano orientati su altre postazioni.

“È stato subito chiaro – ha proseguito Fortini – che non si sarebbe riuscito a far fronte alle migliaia di richieste pervenute dagli utenti”, e a quel punto sono spuntati come per magia “duecento installatori – ha attaccato l’imprenditore Luciano Ferrari –: persone che di mestiere facevano l’elettricista o l’impiantista fotovoltaico e si sono buttate nel business”.

Il problema principale, però, ruota attorno ai grattacieli. Abbandonate le torri, infatti “la Rai ha potenziato la postazione di Colle Barbiano in provincia di Bologna – riprende Fortini –, che inizialmente non era sufficiente: terminati dopo l’estate i lavori, oggi è possibile ricevere tutte le frequenze Rai da quella postazione”.

Anche La 7 aveva spento in un primo momento il segnale dai grattacieli, ma poi lo ha riacceso, in attesa di intervenire sul sito di Velo Veronese, dal quale ora riesce a coprire l’intero nostro territorio.

Mediaset è il gruppo che ha creato più problemi: per cercare di risolvere le ultime anomalie, inizierà a breve a sperimentare un potenziamento del segnale dal traliccio ferrarese di via Aranova verso il cuore della città; lo stesso farà da Codigoro e da Comacchio in direzione della costa. “L’accensione è prevista per l’inizio della primavera” ha reso noto Gianluca Mazzini, direttore generale di Lepida, lo strumento promosso dalla Regione Emilia-Romagna per la pianificazione, lo sviluppo e la gestione omogenea ed unitaria delle infrastrutture di telecomunicazione.

Questo però non significa, come ha messo subito in chiaro il responsabile tecnico del Consorzio Cir Giancarlo Pancaldi, che “si debba cambiare il decoder”, anche se a suo parere “il 60-70% dei marchi presenti sul mercato sia scadente”.

Al di là di questi spostamenti, che agli utenti interessano fino ad un certo punto, il problema più grosso è che “ci sono ancora strade e quartieri – ha affermato Fortini – in cui si fatica a recuperare il segnale”. Si tratta grosso modo della zona tra via Darsena e via Foro Boario, del tratto di via Bologna tra viale Volano e via Wagner, di via Fabbri e dintorni ed infine di via Ravenna. Il problema riguarda Mediaset: il segnale è scarso o inesistente.

Come mai? La riposta riporta nel cuore del problema: i grattacieli, e la loro mancata “liberazione”. “In febbraio l’assessore alle Attività produttive Deanna Marescotti ci annunciò che entro il 30 giugno sarebbero stati liberati – ricorda Pancaldi –, ma così non è stato, ed è ora in vigore una proroga ministeriale fino al 31 dicembre”.

Chi trasmette ancora dai grattacieli? Varie emittenti locali, e precisamente Di.tv, Rete 8 Vga, Teleregione, Canale Italia 2, Rete A, Sestarete, Telestense, E Tv, Vmt, Timb, Canale Italia, Telecentro, Triveneta, Canale 24, Nuova Rete. Timb significa La 7, ma in Cna non credono che questa rappresenti un problema, avendo affermato più volte che potrebbe lasciare le torri cittadine ed essendo già in grado di trasmettere da Velo Veronese.

“Una larga zona della città punta le antenne verso Velo Veronese – spiega Fortini – e si trova in conflitto con i tanti segnali provenienti dal grattacielo: le emittenti locali che ancora trasmettono da lì non possono più fare il servizio che facevano prima. Il dialogo con gli operatori è tuttora aperto, nel tentativo di dare all’utente il servizio più idoneo a preservare il patrimonio di informazioni locali divulgate dalle reti dell’Emilia-Romagna”.

Per avere maggiori garanzie di sopravvivenza, sempre secondo Fortini, è necessario che queste emittenti operino “dai siti in cui sono posizionati i grossi gruppi nazionali, e questo avviene già in Regione nella maggior parte dei casi”. L’auspicio è dunque quello di creare “un polo unico che dia la possibilità di ricevere tutti i segnali da una direzione”.

“Chi sta sul grattacielo lo fa perché da tempo immemore si è stabilito su quello spazio e non lo paga – attacca Mazzini –: fino a due anni fa faceva comodo a tutti perché c’erano anche le reti nazionali, ora non ha più senso. Il Comune e la Provincia non vogliono danneggiare le aziende di questo territorio – comprende –, però la cosa più semplice sarebbe convergere tutti sull’impianto di via Aranova”.

In provincia a soffrire è stato “il Basso ferrarese fino alla costa – ricorda Fortini –, a causa di un mix di segnali interferenti che provengono da altri siti di trasmissione, in particolare dall’impianto in Valcava, nella provincia Bergamo”. Un impianto che non si può però ridimensionare, “perché copre principalmente Milano”. Ecco perché Mediaset comprenderà a breve nella sua sperimentazione anche irraggiamenti da Codigoro e Comacchio.

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