
Il colonnello Antonio Labianco e il capitano Luca Nozza quando illustrarono l’operazione alla stampa
Comacchio. Avrebbero organizzato finti matrimoni per far entrare regolarmente in Italia ragazze dalla Repubblica Dominicana e avviarle alla prostituzione. E dietro, si nascondeva anche un giro di droga. Era il traffico di sesso e cocaina scoperto nel dicembre dello scorso anno dai carabinieri di Comacchio al termine dell’operazione “Mercedes km 38” (vai all’articolo).
Mercedes come il nome di una degli imputati principali dell’inchiesta, Mercedes Altagracia Mantegazza Mendosa, svizzera di 47 anni di origine dominicana.
Secondo l’accusa era lei che combinava i matrimoni di comodo con cittadini italiani, comacchiesi, per cifre dai 2mila ai 9mila euro. Le ragazze arrivavano in Italia con la cittadinanza italiana e a questo punto le coppie si separavano: le donne – secondo la ricostruzione degli inquirenti -entravano in un giro di prostituzione in altre zone d’Italia; gli uomini, invece, avrebbero investito in droga i soldi che ottenevano da Mercedes per il finto “sì” in sostanze stupefacenti.
Ieri, davanti al gup Piera Tassoni, si è tenuta l’udienza preliminare per 14 persone. Sono stati rinviati a giudizio e affronteranno il dibattimento Maurizio Alberghini, 44enne di Lido degli Scacchi, Marco Cardano, 31enne di Cinisello Balsamo, e Manuel Vincenzo Martoccia, 42enne di Massa Carrara, accusati di detenzione ai fini di spaccio di hashish. Per loro il processo si aprirà il 19 gennaio.
Hanno optato invece per il rito abbreviato e verranno giudicati il prossimo 20 ottobre Salvatore Piazzolla, milanese di 42 anni, la stessa Mercedes Mendoza e Caterina Giacomazzi, 25enne residente a Comacchio.
Si sono già risolte invece in patteggiamento, con condanne fino a 2 anni e 8 mesi, le posizioni di Natalina Cavallari, comacchiese di 43anni, Massimiliano Nordi, comacchiese di 39 anni, Stefano Rustico, ravennate di 28 anni, Vittorio Vichi, cesenate di 42 anni residente al Lido di Spina.
Stralciate infine le posizioni degli altri imputati per i quali il pm Nicola Proto aveva chiesto il rinvio a giudizio. Si tratta di Domenico La Torre, milanese di 42 anni, Lindita Lamce, albanese di 45 anni, Paolo Vitali, comacchiese di 37 anni, e Marco Immerso, milanese di 34 anni.
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