Renazzo. Momenti di paura, mercoledì, per una donna di Renazzo e un amico con il quale si trovava a trascorrere la serata. I malviventi non si sono fatti scrupolo di picchiare e legare le vittime del furto per ottenere informazioni sulla collocazione della cassaforte, in realtà del tutto inesistente.
Erano le 23.45 circa quando nella frazione di Cento quattro individui, secondo gli inquirenti di probabile provenienza est-europea, con volto travisato da calze in nylon, si sono introdotti in un’abitazione isolata. I ladri hanno approfittato dell’assenza della proprietaria, uscita nel giardino retrostante in compagnia di un’altra persona, e del fatto che le chiavi fossero state lasciate nella serratura della porta di ingresso. Una volta entrati hanno rovistato ovunque.
Nel frattempo però la donna rientrando ha notato la presenza dell’estraneo, che, vistosi scoperto, è uscito dalla casa, situata in aperta campagna, insieme ai complici. Non sono tuttavia fuggiti, anzi, sono rientrati insieme alla padrona di casa e all’amico con l’intento di farsi consegnare il denaro.
Per sapere dove si trovasse la cassaforte hanno addirittura malmenato l’uomo con un mattarello da cucina, fortunatamente senza cagionargli lesioni. Solo una volta convinti della completa assenza di una cassetta di sicurezza, hanno lasciato l’abitazione, ma non prima di aver legato i polsi delle vittime e averle rinchiuse in uno stanzino.
I ladri si sono impossessati di due telefoni cellulari e di 600-700 euro circa in banconote di vario taglio, oltre che del Fiat Doblò giallo dell’uomo, a bordo del quale si sono dileguati.
I due, liberatisi nel frattempo nel giro di pochi minuti, hanno allertato il 112.
E’ immediatamente scattata una massiccia azione di ricerca da parte dei Carabinieri della Compagnia di Cento e dei Comandi provinciali di Ferrara, Modena e Bologna, con posti di controllo e verifiche in ambienti di interesse investigativo.
I quattro non sono ancora stati rintracciati, ma sulle loro tracce sono i militari del Nucleo Operativo e delle stazioni di Renazzo e Cento, cui sono state affidate le indagini.
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