Politica
16 Marzo 2011
Progetto per Ferrara boccia il bilancio preventivo del Comune: troppi 33 dirigenti

“Una manovra di puro galleggiamento”

di Redazione | 3 min

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“Una manovra di puro galleggiamento, che taglia sulle parti molli della spesa e non sulla struttura. Con zero risorse per lo sviluppo economico e l’ambiente”. Progetto per Ferrara boccia la manovra di bilancio del Comune e annuncia la presentazione di emendamenti e risoluzioni per l’esame e il dibattito, in partenza lunedì prossimo in consiglio.

Valentino Tavolazzi non disdegna comunque un’apertura di credito all’assessore Luigi Marattin: “Rispetto al predecessore Polastri che teneva il coperchio sul pentolone –  dice il capogruppo Ppf – è partito con un buon passo, senza raccontare bugie e puntando sulla trasparenza. Vedremo se proseguirà con la stessa determinazione”. Al neoassessore al Bilancio Tavolazzi consiglia di concentrarsi “sugli scogli più insidiosi che non sono stati rimossi”: alto costo del personale e del debito, emorragia da derivato Dexia, spesa corrente poco efficiente, macchina comunale arretrata. “Su questi nodi – spiega l’esponente del Movimento 5 Stelle – Tagliani non ha messo le mani, né ha dichiarato di volerlo fare. Tale impegno politico, se venisse espresso, costituirebbe per noi il presupposto di una fattiva collaborazione”.

Detto dello spiraglio, rimane il fatto che l’analisi della manovra fatta da Tavolazzi è impietosa. Quanto alle entrate, si denuncia la sopravalutazione di oneri di urbanizzazione, multe via Musa, permessi Ztl, addizionale Irpef, Ici: “se non si realizzassero, sarebbe inevitabile tagliare altri servizi”, è l’ammonimento. Pollice verso sull’aumento dei prezzi dei parcheggi di Ferrara Tua: “penalizzano i cittadini e il centro storico, oltre a non portare granché in termini di risorse”. Solo 200mila euro arrivano dagli sponsor, “è la manifesta incapacità dell’amministrazione di progettare iniziative culturali che attirino l’interesse dei privati”, sottolinea Tavolazzi.

Capitolo spese. “I tagli – nota Progetto per Ferrara – riguardano prevalentemente manutenzione ordinaria, mostre, teatro e sociale”. Sul personale, prosegue il consigliere d’opposizione, la minore spesa di 1,7 milioni è riconducibile per 0,65 milioni al lavoro interinale nella scuola, divenuto nel 2011 appalti a carico dell’Istituzione; per il resto a minori spese per il personale non di ruolo, però assunto in parte a tempo determinato. “Tagliani – è il ragionamento di Tavolazzi – ha irrigidito la struttura del personale e non si scenderà sotto la soglia del 40% sul totale delle spese correnti. Inoltre sono troppi 33 dirigenti, per un costo di 4 milioni, e 44 quadri”. Per Ppf il contributo comunale per il Teatro (1,5 milioni) è troppo alto, “occorre agire sull’aumento dei biglietti e/o la riduzione delle spese per gli spettacoli”. In campo scolastico la via indicata è l’aumento delle rette dei nidi per le famiglie più abbienti, alleviando il peso a carico della collettività.

Tavolazzi torna poi su due proposte ormai “storiche” come la chiusura del derivato Dexia e la cessione delle quote di Hera in mano al Comune. Il realizzo stimato sarebbe di 8 milioni di euro, per un risparmio complessivo di 600mila euro nella seconda metà del 2011: Ppf propone di destinarne 400mila a nuove aziende “verdi” e per l’occupazione, 200mila a nuove attività commerciali del centro storico. Con il taglio delle retribuzioni dei dirigenti comunali e altre prestazioni varie, si potrebbero ricavare 422mila euro, con cui aiutare le famiglie dai redditi bassi nel pagamento di rette ed addizionali.

Progetto per Ferrara mette poi il dito sulla “scarsa trasparenza” in merito agli utili della Holding del Comune e ai trasferimenti all’Asp, chiedendo che il tutto passi sotto l’occhio del consiglio comunale. Preoccupazione, infine, sull’ambiente: “Sono previste zero risorse – sottolinea il consigliere di circoscrizione Tommaso Mantovani – per il Quadrante est e via del Lavoro, per il potenziamento del controllo della qualità dell’aria e dell’acqua, per le indagini epidemiologiche nei quartieri a criticità ambientale, per la bonifica dei siti contaminati come maceri ed ex discariche”.

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