Codigoro
20 Dicembre 2010
Iniziato a Bologna il processo a carico di 5 imputati, di cui 4 ferraresi

Adescata 16enne sul web e costretta a prostituirsi

di Redazione | 2 min

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Codigoro. L’avrebbero adescata contattandola sul web e da allora per lei sarebbe stato un crescendo di sevizie e umiliazioni, fino a essere introdotta in un giro di prostituzione in locali per scambisti. Un incubo – secondo la versione della vittima – durato diversi anni, fino a quando la ragazza ha deciso di raccontare parte di quanto le era accaduto alla polizia di Bologna.

Le indagini, coordinate dal pm Maria Gabriella Tavano, avevano portato il Gup di Bologna a rinviare a giudizio quattro ferraresi e un mantovano, tutti di età compresa tra i 38 e i 58 anni. Per loro i capi d’imputazione sono quelli di induzione e sfruttamento alla prostituzione minorile in concorso, produzione di materiale pedopornografico e sfruttamento della prostituzione.

Il relativo processo è iniziato presso il tribunale di Bologna. I cinque uomini dal 2002 al 2004 avrebbero costretto una ragazzina bolognese, all’epoca non ancora sedicenne, ad avere rapporti di gruppo con loro per poi avviarla, una volta divenuta maggiorenne, alla prostituzione portandola al limite della disperazione, tanto profonda da indurla a tentare il suicidio ingerendo farmaci scaduti.

La giovane, che aveva parlato di problemi economici in famiglia, aveva accettato di avere un rapporto sessuale in cambio di 50 euro con uno dei cinque, un ferrarese di 48 anni conosciuto sul web. Dopo il primo incontro lo sconosciuto le aveva prospettato la possibilità di ulteriori guadagni se avesse accettato di prostituirsi con altri suoi amici. Da quel momento per la ragazza sarebbe stato un crescente ciclo di violenze di gruppo protrattesi per anni e con più di un incontro a settimana. Il gruppo dei cinque si sarebbe in seguito allargato, ma la vittima, per paura dei suoi aguzzini che l’avrebbero terrorizzata con minacce, non ha parlato con nessuno della situazione fino al 2009, quando un ragazzo con cui aveva stretto una relazione sentimentale l’ha convinta a rivolgersi a una psicologa.

Proprio nel 2009 il sostegno di questo ragazzo e della psicologa l’hanno persuasa a rivolgersi alla polizia.

Nei giorni scorsi si è tenuta la prima udienza, filtro, del processo. Il tribunale collegiale di Bologna, presieduto da Rita Zaccariello, dopo le prime eccezioni difensive – che hanno ribadito la totale estraneità ai fatti contestati ai propri assistiti – ha rinviato il processo al 30 settembre 2011. La ragazza, oggi 24enne, che abita nel Bolognese, si è costituita parte civile.

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