
Il procuratore capo Riosario Minna e Fabio Anselmo in una foto di archivio
Del ‘caso Anselmo’ si sta interessando il ministro Alfano. Il Guardasigilli avrebbe ordinato un’ispezione ministeriale per chiarire i contorni della vicenda portata all’onore delle cronache dal legale conosciuto ormai in tutt’Italia per aver seguito i casi Aldrovandi, Cucchi e Uva. Fabio Anselmo, mosso da sospetti di intercettazioni abusive a suo carico, si era recato a fine agosto in procura a Ferrara per formalizzare querela contro ignoti. Preoccupato per quei sospetti, chiese un colloquio urgente con il procuratore capo Rosario Minna per segnalargli l’importanza che il fascicolo d’indagine venisse affidato quanto prima a un magistrato. Incontro che avvenne il 15 settembre nell’ufficio di Minna.
Durante quel colloquio, secondo quanto riportato dall’avvocato, il procuratore avrebbe affermato che il suo interlocutore aveva ormai assunto “un ruolo politico… quando una persona ce l’ha con lei il fatto è abbastanza normale e ci si può difendere… ma quando ad avercela sono un gruppo di persone, queste le spezzeranno le gambe”.
Da quanto si apprende, Anselmo avrebbe segnalato il fatto (intercettazioni e colloquio in via Mentessi) alla procura generale di Bologna presso la Corte d’Appello. Questo potrebbe essere il passaggio logico che giustifica la presenza nella giornata di ieri degli uomini del ministero di Grazia e Giustizia nel capoluogo felsineo, competente in casi di questo genere.
A capo degli ispettori c’è Arcibaldo Miller, conosciuto come il “castiga-toghe”, per la sua attività di ispezione in casi eclatanti come quelli che han riguardato i magistrati De Magistris e Forleo.
In mattinata è stato sentito proprio Anselmo, dalle 10.30 alle 12. Un’ora e mezza di colloquio, “dai toni estremamente cortesi”, come sottolinea il penalista, precisando che non può parlare dei contenuti di quella discussione. L’unica cosa che si lascia sfuggire è che “si è parlato del ‘caso Anselmo’, come lo avete definito voi giornalisti”. L’avvocato avrebbe prodotto diversi documenti, tra cui anche dei file audio. Tra questi, anche la fonoregistrazione dell’udienza a porte chiuse del processo Aldrovandi bis, quando il procuratore capo Rosario Minna intervenne per sostenere il suo parere contrario a chiamare come teste la pm Mariaemanuela Guerra. “Tutti documenti – precisa Anselmo – che avevo già prodotto quando venni sentito in procura a Ferrara”.
Esulando dall’episodio odierno, Anselmo torna sul suo caso personale, ammettendo che “i fascicoli aperti sul mio caso mi lasciano perplesso. Credo che sarà inevitabile una richiesta di archiviazione. E in tal caso non vedo l’ora di avere una copia di tutti gli atti. Anche perché voglio capire cosa è successo quel 15 settembre”.
Ma il via vai negli uffici del secondo piano della procura generale non finisce qui. Dopo Anselmo, come confermano fonti giornalistiche bolognesi, sarebbe stato ascoltato proprio Minna. E nel pomeriggio avrebbero la loro comparsa in Via Ciamician anche altri magistrati tra cui la pm di Ferrara Barbara Cavallo. Non si esclude che nei prossimi giorni vengano sentiti anche altri magistrati bolognesi e ferraresi.
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