Politica
30 Dicembre 2022
L'assessore al bilancio risponde con ritardo a Roberta Fusari sul tema dell'accesso ai documenti e agli uffici del Comune e la apostrofa come 'verginella'. Poi ne ha anche per Baraldi: "La verità vi fa male". Per Fusari è "un degno rappresentante della maggioranza", Baraldi cita Berlusconi

Fornasini in consiglio scivola sul sessismo. Baraldi: “Il suo è sempre il partito del pullman di t***e”

di Redazione | 4 min

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Lo scontro sulla mancata accessibilità dei dirigenti da parte dei consiglieri comunali e ai documenti da parte dei consiglieri di minoranza si ravviva, dopo qualche ora di stop, anche all’avvio della presentazione del bilancio da parte dell’assessore Matteo Fornasini, che dopo essere stato chiamato in causa durante le comunicazioni del dg Mazzatorta come esempio ‘virtuoso’ di trasparenza quando si trovava – in qualità di consigliere di minoranza – a protocollare emendamenti al bilancio delle giunte precedenti con il supporto del Comune, prima della presentazione del bilancio risponde in modo alterato a due consigliere di minoranza dai banchi della giunta.

“Faccio due brevissimi incisi visto che sono stato citato più volte dalla opposizione come esempio positivo – forse perché sono riuscito grazie ad Alan Fabbri e tutta e tutte le forze della coalizione a fare il passaggio dall’opposizione alla maggioranza mentre molti di voi hanno fatto il passaggio contrario, dalla maggioranza all’opposizione”, dice infatti l’assessore al bilancio Matteo Fornasini prima di prendersela in primo luogo con le due consigliere di minoranza che lo avevano citato in precedenza, Roberta Fusari di Azione Civica e Deanna Marescotti del Pd.

“Quando facevo opposizione più volte ho dovuto chiedere e richiedere anch’io al prefetto che mi venissero consegnati dei dati, delle informazioni. Ho occupato anche in quest’aula del consiglio comunale perché la precedente amministrazione di cui faceva parte Maresca, di cui faceva parte Marescotti non mi consegnava dei documenti”, aggiunge Fornasini prima di citare “la stessa consigliera Fusari che oggi fa la verginella in questa aula”.

Dall’opposizione la reazione all’insulto è molto vocale, e così Fornasini reitera nell’apostrofazione: prima urla al microfono il termine ‘verginella’ per sei volte, poi se la prende con Ilaria Baraldi del Pd dicendo che “la verità esce dalla mia bocca e questo vi fa male” ed infine, mentre il presidente del consiglio Lorenzo Poltronieri chiede il rispetto dei toni dichiara che usa “il termine in italiano che ritengo più opportuno”, per finire cambiandolo e dicendo che l’opposizione “fa sepolcri imbiancati”.

Immediata la risposta in primo luogo, direttamente in consiglio, della diretta interessata Roberta Fusari che risponde prendendo la parola per fatto personale: “Le parole che ha usato l’assessore lo qualificano da solo. Ricordo benissimo l’interpellanza del 2016 sull’allargamento dell’Interspar che cita perché è l’unica alla quale non ho risposto entro i trenta giorni per via di una domanda che era di competenza regionale, esattamente come Fé.Ris. che dovrà andare in Regione per l’approvazione, e ci vollero quattro mesi. Al che ho chiesto se voleva una risposta vuota o attendere, e mi disse che avrebbe attesto. Questa è una terminologia degna di questa maggioranza e lei ne è un perfetto rappresentante, siete proprio tutti all’altezza”.

Ilaria Baraldi affida la sua replica invece direttamente a un comunicato, nel quale comincia ricordando che “è pur vero che il capo del partito dell’assessore Fornasini (Forza Italia, ndr) è quello del ‘pullman di troie’ per i suoi calciatori e di tantissime altre uscite di pessimo gusto e indubbio sessismo di cui è costellata la storia politica e non di Berlusconi”. Premesso questo, “si sperava che un uomo brillante e intelligente come l’assessore al bilancio del Comune di Ferrara non scivolasse in modo così plateale sul ghiaccio del più trito maschilismo, peraltro pubblicamente, peraltro in una sede istituzionale”.

“È assolutamente indifferente il contesto in cui la frase è stata usata, essa resta lì a testimoniare quanto la cultura patriarcale continui a fare danni, quanti ne abbia fatti crescendo uomini che pensano e usano simili frasi in contesti privati e pubblici.  Ne ha fatti talmente tanti, di danni, che a fronte delle vibranti proteste della consigliera Fusari e della sottoscritta, l’assessore, continuando a ripetere la frase, ha poi cambiato registro rispondendo di sapere ‘che la verità fa male’, testimoniando di non aver affatto capito il motivo per il quale ci siamo verbalmente scagliate contro la sua affermazione”, continua Baraldi. “Un uomo intelligente come l’assessore Fornasini si sarebbe fermato e avrebbe almeno abbozzato un cambio di paradigma. Il fatto che non abbia capito che l’offesa non era il tema politico sollevato, ma l’appellativo ‘verginella’ sta lì a dimostrare ancora una volta il sessismo di cui è intrisa questa giunta, e i membri che la compongono, eccezion fatta per nessuno e nessuna. L’assessora alle pari opportunità Kusiak sedeva accanto al collega e non ha alzato un sopracciglio né dato segno di essersi sentita colpita dalla frase, anzi, da me sollecitata, ha fatto con la mano il gesto di chi non ha nulla da dire. Poi ci sarebbe anche la presidente della commissione pari opportunità, la consigliera Peruffo, compagna di partito di Fornasini, collegata da remoto, che forse sarebbe potuta intervenire. Auspichiamo che in separata sede gli abbia ricordato che il sessismo fa male. A chi lo riceve, ma soprattutto a chi non lo riconosce”, conclude Baraldi.

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