Cronaca
23 Dicembre 2022
L'Unione Sindacale di Base indice uno sciopero del commercio per il 24 e per il 31 dicembre dalle 17 a fine turno, con la proclamazione già inviata a Coop, Esselunga, Conad, Carrefour, Pam, Penny, Lidl e In’s: "Lottiamo per la difesa del diritto al riposo"

L’Usb proclama lo sciopero del commercio il 24 e il 31 dicembre

di Redazione | 2 min

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Una manifestazione dell’Usb (archivio)

di Martin Miraglia

L’Unione Sindacale di Base ha indetto uno sciopero del commercio e della grande distribuzione per il 24 e per il 31 dicembre dalle 17.00 a fine turno, con la proclamazione già inviata per conoscenza a Coop, Esselunga, Conad, Carrefour, Pam, Penny, Lidl e In’s.

“Le catene commerciali pretendono per queste giornate il prolungamento dell’orario di apertura dei propri punti vendita per ampliare ulteriormente i propri profitti a scapito dei dipendenti”, spiega l’Usb, che per questo ha organizzato “una azione necessaria di protesta per garantire la fruizione di queste giornate a tutte le donne e gli uomini impiegati nei singoli punti vendita e nei centri commerciali. Anche loro hanno il diritto di godere del riposo durante questo periodo di meritate feste in compagnia dei propri cari, di parenti e amici”.

“Sono milioni i lavoratori e le lavoratrici del commercio, della grande distribuzione alimentare, dell’abbigliamento, dell’arredamento casa, che da sempre – sette giorni su sette e per 52 domeniche all’anno – permettono ai cittadini di poter spendere e consumare in qualsiasi momento dell’anno, comprese le festività”, continua il sindacato, e “il settore del commercio è ormai dilaniato dalle centinaia di accordi al ribasso firmati dai sindacati confederali Cgil Cisl e Uil e da quelli autonomi che negli ultimi contratti nazionali di categoria hanno reso obbligatorie, tra gli altri peggioramenti, 25 domeniche lavorative e la non retribuzione dei primi tre giorni di malattia dopo il terzo evento”.

“È arrivato il momento di restituire un po’ di dignità a questa categoria dimenticata da tutti e vittima dell’ingordigia del profitto dei padroni della grande distribuzione. I multimiliardari marchi della grande distribuzione, sostenuti da una contrattazione collettiva filo padronale, hanno già privato i lavoratori e le lavoratrici del commercio della fruizione di una moltitudine di domeniche all’anno, prevedendone contrattualmente l’obbligo di lavorarle. L’avidità del capitale si spinge oltre con l’ulteriore tentativo del padronato di aggredire il diritto al godimento delle festività”, è l’attacco dell’Usb che considera poi come, “con enorme pressione, infatti, cercano di far digerire come ‘obbligo’ l’impiego dei propri dipendenti durante le festività nazionali. Il godimento del riposo nelle festività è un diritto garantito dalla legge che il datore di lavoro non può e non deve scalfire.

“Proseguiamo la lotta per la difesa del diritto al riposo e al tempo di vita, alla chiusura dei centri commerciali nelle domeniche e nei giorni festivi. È necessario invertire la rotta e cominciare un percorso nel quale rivendicare i diritti, il giusto salario, ma soprattutto la dignità”, conclude la sigla sindacale.

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