Cronaca
13 Dicembre 2022
Assolti i componenti del cda. Un anno e mezzo a due ex sindaci. Pioggia di patteggiamenti

Crac Capa, condanne e assoluzioni per il buco milionario

di Redazione | 2 min

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Assolti per non aver commesso il fatto. Per il gup Vartan Giacomelli i vertici di Capa Ferrara non sono responsabili del fallimento della cooperativa di agricoltori, avvenuto nel novembre del 2016 con un buco da 30 milioni di euro.

I pm Stefano Longhi e Lisa Busato, al termine della requisitoria, avevano chiesto 3 anni e 4 mesi per il consulente amministrativo Adriano Gessi, difeso dall’avvocato Marco Linguerri, e per il direttore generale Alessandro Zucchi, difeso dall’avvocato Ivan Dall’Ara.

Su di loro inizialmente incombeva gran parte dell’impianto accusatorio per bancarotta dissipativa, legata alle operazioni di acquisto per circa 7 milioni di euro degli impianti di produzione di biogas Energy Tre ed Energy Quattro di Bondeno. Operazioni ritenute sconsiderate in un primo momento dalla procura. Ma la perizia disposta dal giudice ha ritenuto che al tempo avessero una loro logica e sostenibilità. Sulla scorta della perizia, il gup aveva chiesto alla pubblica accusa di modificare il relativo capo di imputazione.

Entrambi sono stati assolti per non aver commesso il fatto. Per i componenti del cda, la cui responsabilità era stata inquadrata prima della perizia sempre nello stesso capo di imputazione, i pm hanno chiesto – e ottenuto – l’archiviazione.

Per il capo “D”, relativo alla bancarotta per il falso in bilancio, si è registrata una serie di patteggiamenti, con pene per tutti a 1 anno e 4 mesi, con pena sospesa e beneficio della non menzione della condanna. Hanno optato per questa soluzione gli ex consiglieri Floriano Tassinari, Diego Celati, Sergio Fioresi, Filippo Menghini, Michele Rubini, Antonio Scagnolari, Mario Scapoli, Alberto Signorini, Massimo Zanghirati, Alessandro Berti e Luigi Pancaldi.

Per la stessa contestazione sono stati condannati a 1 anno e 6 mesi in abbreviato gli ex sindaci Federico Gavioli e Stefano Prini e l’ex consigliere Matteo Negretto. Anche per loro valgono i benefici della pena sospesa e della non menzione.

Ha patteggiato invece la pena di 3 anni e 10 mesi l’ex presidente del cda Eugenio Costa, difeso dall’avvocato Lorenzo Valgimigli , che era imputato per dissipazione del patrimonio con l’operazione Cisac del 2014, ovvero del contratto di affidamento in gestione del reparto di vendita al pubblico dei ‘mezzi tecnici’ per le imprese agricole: concimi, sementi, fertilizzanti.

C’è stato infine il rinvio a giudizio per Ottavio Orsini e Riccardo Sartori. Per loro il processo si aprirà il 18 maggio. Per tutti gli altri è stata accolta la richiesta di archiviazione già avanzata dalla procura e alla quale si era opposta la curatela fallimentare.

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