Politica
11 Dicembre 2022
Intervento del viceministro alle infrastrutture e mobilità sostenibile al congresso del Nuovo Sindacato Carabinieri: "Chi porta la divisa è sottoposto a procedimenti disciplinari o ancor peggio giudiziari semplicemente perché ha esercitato il suo ruolo di servitore dello Stato. Sul quel segmento noi interverremo"

Bignami a Ferrara: “Reato di tortura da rivedere, no alla cultura dell’antipolizia”

di Redazione | 4 min

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di Pietro Perelli

Si riunisce a Ferrara, nella Sala della Musica concessa gratuitamente dal Comune di Ferrara, il Nuovo Sindacato Carabinieri (Nsc) per eleggere il nuovo segretario generale. Si tratta del primo congresso regionale nel quale sono previsti i saluti del vice-sindaco Nicola Lodi che però risulta assente. Presente invece il vice-ministro alle infrastrutture e mobilità sostenibile Galeazzo Bignami oltre a Roberto Mazzini, segretario regionale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia), che ha avuto come segretario generale tra il 2014 e il 2018 Gianni Tonelli. Tra i presenti anche Luca Caprini consigliere comunale del gruppo Ferrara Nostra, ispettore superiore presso la Polizia di Stato e nel 1984 fondatore della segreteria provinciale di Ferrara del Sap.

Introducono il congresso Massimiliano Zetti, segretario generale Nsc, e Giovanni Morgese rieletto al termine della seduta e unico candidato alla segreteria regionale. “Sarò brevissimo – dice Morgese – prima di dare la parola all’onorevole Galeazzo Bignami, esprimerò alcuni concetti in modo che il vice-ministro porti in parlamento la necessità di alcune modifiche legislative”. In particolare Morgese chiede di poter revisionare gli articoli 5 e 7 della legge del 28 aprile 2022 sul diritto di associazione sindacale per le forze armate. Nel primo il punto critico è al comma 3 nel quale viene “esclusa dalla competenza delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari la trattazione di materie afferenti all’ordinamento militare, all’addestramento, alle operazioni, al settore logistico-operativo, al rapporto gerarchico-funzionale nonché all’impiego del personale in servizio”. Dell’articolo 7 invece Morgese si chiede quale sia il motivo per cui tutte le altre organizzazioni facciano riferimento al tribunale del lavoro mentre invece loro debbano fare riferimento al Tar.

Anche Massimiliano Zetti si scaglia contro la legge del 28 aprile 2022 chiedendo al viceministro di farsene portavoce. “Per una questione di veti incrociati possiamo dire che questa legge è pessima” oltre al fatto che “mancano diversi decreti attuativi e il governo appena insediato si è già preso il tempo per rimandarli”. Una legge che secondo Zetti “è ai limiti della costituzionalità”. Un esempio di stortura che riporta è quello per cui un carabiniere in servizio che ha ricevuto una sanzione ha come unico problema quello di veder ritardata la propria carriera ma non può fare il sindacalista. “Una stortura incredibile” – ribadisce Zetti.

Un legame forte, di amicizia quello che lega Zetti al viceministro Galeazzo Bignami. “Un legame tale per cui ci si possa dire le cose in faccia senza rischio fraintendimenti”. “Noi non vogliamo alibi, non vogliamo nasconderci dietro a finte responsabilità o mancate scelte. Noi vogliamo assieme a voi, come ha detto giustamente il presidente del consiglio Giorgia Meloni, costruire delle soluzioni mediante cui poter dare risposte”, consapevoli delle difficoltà tra cui “delle resistenze corporative soprattutto nel vostro mondo”.

“Fratelli d’Italia – aggiunge – ha una visione molto chiara di ciò che costituiscono le forze dell’ordine per tutta la nostra patria”. E, spiega il viceministro, “uso questa parola che se ancora a qualcuno suona strana è meglio che si abitui”. “Per 5 anni sentirà parlare ancora molto di patria perché per noi è un unità di destino che unisce un popolo in una visione di identità nazionale che a nostro modo di vedere è ineluttabile se si vogliono difendere i confini, la nostra identità, le nostre tradizioni, la nostra proiezione verso il futuro”. “Ma – aggiunge – senza la tutela compiuta dal ruolo delle forze dell’ordine non ci può essere libertà”.

“C’è una cosa di cui non potrete mai dubitare – dice sempre Bignami – questo governo è schierato dalla parte delle forze dell’ordine e il sentimento di gratitudine che noi ravvisiamo in ogni uomo e ogni donna che indossa una divisa è per noi un pilastro fondamentale e irrinunciabile”. “Potreste dire che questo in qualche maniera è ovvio però sapete che ovvio non è” anche a causa “dell’approvazione di leggi, tipo quelle che portano al reato di tortura che a nostro modo di vedere va, non rivisto ma profondamente inciso”. Non lo è perché “chi porta la divisa si trova costretto, per fare il suo dovere, ad essere sottoposto a procedimenti disciplinari o ancor peggio giudiziari semplicemente perché ha voluto esercitare il suo ruolo di servitore dello Stato”. E facendo ciò si può trovare “dinanzi qualche magistrato, forse una minoranza, ma certamente rappresentativi di una cultura dell’antipolizia che decidono di infliggere già nello stesso procedimento l’anticipazione di pena ai vostri colleghi”. “Beh – dice Bignami – su questo noi vogliamo essere chiari e dire che su quel segmento andremo a intervenire”.

“Oggi è difficile pensare che una persona che può essere un irregolare, una persona che ha commesso reato o una che nasconde un patrimonio accedono a un gratuito patrocinio mentre un servitore dello Stato deve pagarsi fino all’ultimo l’avvocato”. E questo porta al risultato “che anche quando assolto spesso ha pagato un prezzo che non doveva pagare”. “Sono esempi – conclude Bignami – che voi conoscete bene e che io riferisco per spiegare che questo governo ha ben presente il territorio in cui ci troviamo. Un territorio di ostilità culturale maturato negli ultimi dieci anni che noi dobbiamo riuscire a scardinare e rivedere in profondità”.

Al termine del congresso Giovanni Morgese viene rieletto segretario generale Nsc Emilia Romagna.

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