Eventi in piazza Ariostea. “Mitigare il disagio subito”
L'ampliamento del numero di serate ha aumentato il disagio, che diventa insostenibile se nella rassegna sono previsti eventi che si prolungano oltre mezzanotte
L'ampliamento del numero di serate ha aumentato il disagio, che diventa insostenibile se nella rassegna sono previsti eventi che si prolungano oltre mezzanotte
Fratelli d’Italia intitola il circolo in via Cassoli alla memoria di Marcello Bignami. Esponente di spicco del Movimento sociale italiano prima e di Alleanza nazionale poi
La difficoltà di far coesistere i vari concerti in piazza Ariostea con le giuste esigenze degli abitanti residenti è evidente. Anche lo sforzo di aggiustare le cose con piccole o significative promesse di modifiche della viabilità non sono convincenti
In questi giorni sulla stampa, alcuni interventi hanno portato l’attenzione sulla partecipazione da remoto ai lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni, sollevando interrogativi su alcune modalità e comportamenti decisamente discutibili. Ritengo utile, a tal proposito, offrire alcune precisazioni
Anche la consigliera del Movimento 5 Stelle Marzia Marchi interviene sul caso Unifest con un'interpellanza nella quale chiede con quali criteri è stata organizzata all'interno del Ferrara Summer Festival
Paola Boldrini
«I due miliardi di euro destinati nella manovra di bilancio alla sanità andranno principalmente al sostegno per le spese energetiche delle strutture e a pochi incentivi per i medici del Pronto Soccorso. Soddisfano dunque solo una parte delle esigenze del comparto, senza mettere mano al cuore della sanità, ossia a chi ci lavora, i professionisti sanitari, gli stessi la cui presenza garantisce la sicurezza del paziente. Con ricadute territoriali importanti, anche a Ferrara».
Paola Boldrini, già vice presidente della Commissione Sanità in Senato, attualmente impegnata in attività convegnistica nazionale, guarda con preoccupazione alla manovra del Governo che non dà risposte, e alle conseguenze su Ferrara. E declina: «Due sarebbero gli interventi da fare. Il primo, eliminare definitivamente il tetto di spesa per assunzioni del personale nel sistema sanitario nazionale, che reputo il male assoluto, discussione iniziata nella precedente legislatura ma di cui questa maggioranza non parla più. Il secondo, conseguente e strettamente connesso, è il continuo ricorso all’esterno per sopperire alla mancanza di personale, nella fattispecie alle cooperative, come già avviene al Sant’Anna di Cona, per coprire il fabbisogno di professionisti dell’emergenza e non solo. Parliamo di professionisti che, per quanto bravi, non sono inseriti in staff con i colleghi nei reparti e nelle strutture in cui vengono impiegati pochi giorni. E questo penalizza lo svolgersi dei servizi con il rischio della centralità del paziente, perché rende impossibile lavorare in maniera multiprofessionale e multidisciplinare».
In sintesi, secondo Boldrini, «si perdono tempo e risorse, ingenti, che impiegate per servizi ‘tampone’, dovrebbero invece essere spese per strutturare i professionisti assumendoli». Il passo è breve per consolidare la demotivazione dei professionisti del pubblico, «sfiniti da turni massacranti, con possibilità di carriera ridotte, stipendi più bassi d’Europa, che sempre più spesso guardano al privato, se non per motivi economici per recuperare qualità della vita. Col rischio che il privato, che dovrebbe essere complementare al servizio pubblico, andrà a sostituirlo».
Secondo Boldrini, da sempre in prima linea per la medicina territoriale, «di cui la pandemia ha rivelato la necessità e le criticità, se non si interviene cambiando la rotta anche nei bilanci si perderà l’obiettivo cui tendere vanificando il senso del Pnrr, che in sanità prevede la realizzazione di strutture che tengano conto dei bisogni di salute, dell’invecchiamento della popolazione, dell’avanzare di patologie croniche». L’affondo: «Senza una buona programmazione di assunzioni di professionisti, anche la migliore nuova struttura rischia di essere inutilizzata e diventare una cattedrale nel deserto».
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