Maresca e Fusari interpellano la giunta: “Dove sono i servizi flessibili per le famiglie votati un anno e mezzo fa?”
Gli esponenti di Ferrara Bene Comune e Azione Civica chiedono spiegazioni sulla mancata istituzione dell'albo delle baby sitter, dei corsi per la cura dei bambini e del servizio di 'tagesmutter' approvato all'unanimità con una mozione di consiglio un anno e mezzo fa

Maresca e Fusari
I gruppi consiliari Ferrara Bene Comune e Azione Civica, a firma dei rispettivi presidenti Dario Maresca e Roberta Fusari, hanno presentato un’interpellanza al sindaco Alan Fabbri e all’assessora alle politiche familiari Dorota Kusiak sulla mancata implementazione dei servizi flessibili in favore delle famiglie a dispetto dell’approvazione all’unanimità di una mozione in consiglio comunale in tal senso nel maggio del 2021.
La mozione, ormai quasi un anno e mezzo fa, impegnava la giunta a “predisporre percorsi formativi abilitanti a svolere al meglio il lavoro di cura e accoglienza dei bambini e delle bambine”, istituire un albo comunale delle baby sitter “qualificate e formate, favorendo l’incrocio tra domanda e offerta attraverso sportelli comunali” ed “istituire e promuovere il servizio di ‘tagesmutter’ sul territorio comunale, anche incentivando la creazione di associazioni, imprese sociali o cooperative che lo propongano”.
“A distanza di un anno e mezzo”, scrivono però i due consiglieri di minoranza, “non si hanno notizie a riguardo di iniziative conseguenti”. “Le difficoltà per le famiglie aumentano a causa della crisi economica e sociale che stiamo vivendo, le liste d’attesa nelle scuole dell’infanzia sono ancora consistenti e la necessità di servizi flessibili che vengano incontro alle esigenze delle famiglie è quanto mai presente, mentre la funzione di governance del Comune si dovrebbe esprimere anche nella promozione di servizi innovativi e nella vigilanza sul mercato che rischia di essere lasciato a forme non trasparenti con facile ricorso all’illegalità senza garanzia alcuna di qualità”, continuano Maresca e Fusari secondo i quali poi “il tema della conciliazione dei tempi di vita rappresenta una priorità da non eludere: offrire strumenti trasparenti per organizzare la vita delle famiglie (in una logica di sussidiarietà e di collaborazione fra pubblico e privato sociale) costituisce uno sviluppo significativo per le politiche famigliari e per il sostegno della natalità”, specialmente considerando che “i riflessi sull’occupazione soprattutto femminile di queste azioni sono particolarmente importanti in un momento critico come quello in cui siamo immersi”.
L’interpellanza chiede quindi a sindaco e giunta di riferire sul perché non si sia dato corso “alle azioni indicate dal consiglio comunale con l’approvazione della mozione” e “se l’amministrazione intende attivarsi per ottemperare alla deliberazione e con quali tempistiche”.