Economia e Lavoro
2 Dicembre 2022
Il presidente Scolamacchia ribadisce ancora una volta il no al progetto e sulle tariffe energetiche sottolinea: "Ridotte del 20% dopo aver applicato aumenti superiori al 200%"

Confesercenti su Fé.Ris e caro bollette: dito puntato contro giunta Fabbri e Hera

di Redazione | 4 min

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di Lucia Bianchini

È un doppio attacco frontale alla giunta Fabbri e a Hera quello lanciato da Nicola Scolamacchia, presidente provinciale di Confesercenti, durante la presentazione del bilancio annuale dell’associazione di categoria, in cui il dito è stato principalmente puntato contro la nuova superficie commerciale prevista dal progetto Fé.Ris e la poca incisività nella riduzione delle bollette del 20% da parte della multiutility.

Il primo tema toccato da Scolamacchia sono proprio i costi energetici, che ha visto la Confesercenti battersi “efficacemente a livello nazionale per far sì che i primi provvedimenti governativi, inizialmente previsti per le grandi imprese energivore,
fossero rapidamente estesi alle piccole e piccolissime imprese, riuscendo a far sì che i bonus siano ora erogati anche a utenze con consumi analoghi a quelli domestici”.

In questo senso, grande è il rammarico per quella che viene chiamata ‘occasione sprecata‘, vale a dire il non aver sfruttato adeguatamente la possibilità offerta a Ferrara dal teleriscaldamento, che poteva essere “una soluzione moderna, ecologica ed efficiente, che avrebbe potuto contribuire in maniera rilevante a mitigare gli effetti del caro-energia verso molti cittadini e imprese, visto che serve oltre un quinto delle utenze”.

Responsabilità della mancata occasione va ad Hera: “Purtroppo – continua Scolamacchia -, già nel mese di febbraio la Confesercenti denunciava una fortissima ed irragionevole crescita delle tariffe. Hera, la società di gestione della rete che attraversa gran parte della nostra città, si è tuttavia rivelata sorda alle nostre ripetute e motivate richieste, giungendo in grave ritardo ad offrire una riduzione tariffaria nel mese di ottobre inferiore al 20%, dopo aver applicato aumenti superiori al 200%, più del gas e di ogni altra fonte energetica”.

“Tale adeguamento – sottolinea – è largamente insoddisfacente, vessatorio verso utenze che ci appaiono gestite con un approccio monopolistico determinato ad estrarre il massimo profitto dal territorio da cui trae linfa vitale, e la nostra analisi è stata recentemente confermata dalla stessa Areral’autorità di Regolazione dell’Energia, che ha denunciato che ci siano potenziali criticità in merito all’equità dei prezzi applicati e che il divario tra livello di costi e ricavi abbia determinato una crescita dei margini e potenziali extraprofitti per gli operatori del settore”.

Il presidente analizza quindi anche la discussa questione Fé.Ris, perché vista quella che definisce “una spropositata presenza della Gdo sul nostro territorio, record a livello nazionale, con oltre una dozzina i marchi presenti nel solo comune di Ferrara, nazionali ed esteri, i cui benefici tuttavia si fa fatica a riscontrare visto che anno dopo anno le indagini sul carrello della spesa collocano la nostra città fra le più care della regione, non
possiamo credere alla favola che una nuova grande superficie di vendita porterà nuova concorrenza e prezzi più bassi, sia essa di una marchio esistente o uno nuovo”.

“Così come – aggiunge – siamo stanchi di sentire che si creerà nuova occupazione, non si vede come ciò possa accadere dato che la torta da spartirsi – i consumi dei residenti – è sempre la stessa, e l’unica mira che può avere un nuovo insediamento è quella di sottrarre consumi – e con essi i relativi posti di lavoro – ad altri operatori già esistenti. È un gioco che, nella migliore delle ipotesi, è a somma zero, ma che spesso genera invece perdite nette di occupati“.

È un ringraziamento invece quello di Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di Commercio: in particolare a Confesercenti, per il supporto che “dà alla Ccia, e agli imprenditori, che sono 8 mila, rappresentano il 22% del sistema produttivo: se vogliamo fare progetti di sviluppo di un sistema economico locale non possiamo transigere da un supporto alle imprese e al mondo che Confesercenti rappresenta Se c’è occupazione lo dobbiamo a loro, piccole e grandi, è la massa che sostiene il sistema economico”.

“Mettiamo in campo la nostra azione – conclude Angela Travagli, assessore alle Attività produttive – perché è davvero molto importante per la rigenerazione urbana, per la qualità della vita, per la transizione ecologica e ambientale e per ridurre le disuguaglianze sociali. Questi sono i grandi temi, a livello strategico e che si declinano nel grande strumento che è il Patto per il Lavoro e il Clima, come strumento di programmazione per queste strategie e per l’investimento dei fondi europei”.

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