Economia e Lavoro
2 Dicembre 2022
La sede di Ferrara è l'unica a offrire questo servizio grazie al software del team di Augusto Tagliati

Criptovalute, Confconsumatori: per i risparmiatori traditi la consulenza per tracciare gli investimenti

di Redazione | 4 min

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Dopo il crack della piattaforma di criptovalute, l’exchange crypto Ftx, occorre che i consumatori interessati a questo tipo di investimenti siano consapevoli dei
rischi e adottino alcuni accorgimenti per proteggere il più possibile il proprio portafoglio virtuale. Per gli investitori che hanno perduto consistenti somme, la sede di Confconsumatori di Ferrara è l’unica fra le sedi dell’associazione a fornire una consulenza utile a tracciare alcuni tipi di criptovalute, come i popolari Bitcoin, attraverso la disponibilità del team del tecnico software Augusto Tagliati.

Un servizio a disposizione di chi, a Ferrara come nel resto d’Italia, ha intenzione di individuare il percorso del proprio investimento per arrivare a un’eventuale denuncia. Non si tratta di un’operazione semplice e non attivabile per tutti gli investimenti, bensì solo per quelli di notevole consistenza, come spiega lo stesso Tagliati: “I Bitcoin nascono nel 2009 ed esiste un database che raccoglie le transazioni effettuate da quell’anno in poi. Quindi nascono per essere tracciati. Grazie a un software che utilizziamo, dunque, è possibile seguire il filo d’arianna che lega tutte le transazioni fino ad arrivare a chi, prima o poi, cercherà di monetizzare la criptovaluta. E’ un processo laborioso, e costoso (richiede tre operatori per un paio di settimane, ndr), che è fattibile, anche in termini di convenienza per chi si rivolge a noi, se l’investimento è di migliaia di Bitcoin. Vi sono solo due criptovalute che non è assolutamente possibile tracciare: Monero e Dashcoin. Per queste non possiamo fare nulla”.

Come riferisce l’avvocato Antonio Pinto, esperto di Confconsumatori, i numeri fotografano uno dei più grandi disastri finanziari della finanza mondiale. Circa un milione di investitori che hanno perso oltre 30 miliardi di euro e, solo in Italia, vi sarebbero oltre centomila creditori. La piattaforma di criptovalute l’exchange crypto Ftx ha chiesto negli Stati Uniti di essere ammessa al Chapter 11, ossia alla bancarotta assistita. Arriva dopo tanti altri crack, come ad esempio MTGox, l’exchange giapponese di criptovalute, la stablecoin Terra-Luna e vari altri. Ftx era la seconda piattaforma di scambio di valute digitali al mondo (per volumi), e questo è la prova che i criptoasset poggiano su basi davvero molto fragili. L’economista Nouriel Roubini non a caso ha definito società come Ftx “una bomba a
orologeria” che potrebbe esplodere in qualsiasi momento. Banca d’Italia e Consob ripetutamente hanno segnalato ai risparmiatori i gravissimi rischi di questo segmento di mercato virtuale.

“Il “fallimento” della piattaforma di criptovalute, l’exchange Ftx – spiegano da Confconsumatori – ci insegna che i risparmiatori dovrebbero usare enorme cautela se proprio decidono di investire denaro in queste piattaforme, poiché si tratta di mercati non regolamentati, senza nessuna tutela per i risparmiatori. In attesa della nuova normativa Ue che arriverà con il regolamento Mica, la compravendita di criptovalute è una giungla senza regole e senza difese effettive. In Italia è obbligatorio da luglio un registro per le società attive nell’intermediazione di valute digitali, gestito dall’Oam, l’organismo di agenti e mediatori. Tuttavia, non si tratta di un sistema autorizzativo, ma di una semplice registrazione ai fini dell’antiriciclaggio. L’attività di trading di questo tipo di criptoasset al momento, infatti, non è soggetta ad autorizzazione. Si deve tenere conto che nella finanza tradizionale i soggetti almeno sono vigilati e sottoposti a stringenti regole, mentre nel settore dei bitcoin ed analoghi asset non trovano applicazione le regole di condotta e i presidi a tutela di investitori o depositanti”.

“Per chi vuole proprio “investire” in questi prodotti – aggiunge l’avvocato Pinto – è meglio non lasciare i soldi virtuali in un “portafoglio” messo a disposizione dalla piattaforma (exchange). Sono infatti piattaforme virtuali private, non regolamentate, dove spesso si sono verificati, oltre ai fallimenti, anche problemi legati a furti ed hackeraggi. In linea di principio sono società che non offrono garanzie e non sono assicurate, con il rischio potenziale di poter perdere tutti i soldi depositati. Meglio usare la chiavetta Usb: vale a dire su un supporto non connesso a Internet, e quindi non soggetto a furti da parte di hacker o ad altre variabili. Unica avvertenza: occorre non perdere la chiavetta, altrimenti i soldi virtuali non sono più recuperabili. In gergo si chiama cold wallet, al contrario degli hot wallet che si trovano sul pc o sullo smartphone”.

Per quanto riguarda cosa fare in concreto per i risparmiatori traditi per adesso occorre studiare e approfondire se davvero esiste un percorso che possa dare
qualche realistica possibilità di recupero, tenendo conto che Ftx aveva sede nel Delaware ed è lì che si è aperta la procedura. Ad esempio, anche per l’insinuazione al passivo vi è il problema dei costi, da rapportare a quanto potrà esser effettivamente recuperato da eventuali attivi che si dovranno recuperare. Per il momento, comunque, non esistono prospettive realistiche per ottenere ristoro. I risparmiatori interessati a ricevere aggiornamenti sul tema possono contattare le sedi di Confconsumatori: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/. Per chi è interessato a ottenere consulenza sulla tracciabilità del proprio investimento in criptovalute ci si può invece rivolgere alla sede Confconsumatori di Ferrara: https://www.confconsumatori.it/nuova-federazione-confconsumatori-ferrara/  confconsumatoriferrara@gmail.com, te. 0532/249234 e 345/3188173.

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