Cocaina pronta per le feste di Natale, arrestati marito e moglie
Una vita apparentemente normale, ma dietro le mura domestiche si celava un’attività di spaccio. I Carabinieri hanno arrestato una coppia residente nel Copparese
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Due uomini feriti e trasportati all’ospedale di Cona è il bilancio di una violenta rissa scoppiata nella tarda serata di sabato nell’area dell’acquedotto, in via XX Settembre
La sera della Vigilia di Natale torna uno degli appuntamenti più attesi delle festività: il Presepe sull’Acqua, ambientato nel fossato del Castello Estense
La Polizia di Stato di Ferrara è intervenuta alla Motorizzazione Civile dove era stato segnalato un uomo che stava sostenendo l’esame della patente copiando
Le targhe raffiguranti i volti dei 90 operatori sanitari palestinesi “ancora detenuti nelle carceri israeliane senza accuse e senza processo” hanno accompagnato – come un monito – l’ultimo incontro organizzato da Sanitari per Gaza, che si è tenuto venerdì sera al Consorzio Factory Grisù

(archivio)
Codigoro. Lui sostiene di averlo ucciso per sbaglio: voleva sparare alla nutria con la quale i suoi due cani avevano ingaggiato una lotta. Per la procura non è credibile: l’animale non aveva alcun graffio o morso, aveva però il foro generato da una fucilata sparata da distanza molto ravvicinata.
Un cacciatore di 72 anni è a processo per aver ucciso il proprio cane. Ieri in udienza davanti alla giudice Giulia Caucci è stato sentito Claudio Castagnoli, ex comandante della Polizia provinciale di Ferrara che ha raccontato come il cane, un Breton di 12 anni, fosse stato trovato privo di vita nelle acque del Collettore Giralda, zona di caccia dove l’imputato era autorizzato a operare. Il ritrovamento avvenne proprio il 1° dicembre del 2019, data di chiusura dell’attività venatoria con l’assistenza dei cani.
La carcassa venne prelevata e conservata. La Provinciale scoprì dal microchip il nome del padrone, l’attuale imputato, e aspettò 60 giorni per vedere se sarebbe arrivata un’eventuale denuncia di scomparsa. Denuncia che che venne effettuata sì, ma solo dopo che il comandante Castagnoli e suoi agenti si fecero vivi con l’attuale imputato, a gennaio inoltrato.
“Il cane era vecchio e poco incisivo dal punto di vista venatorio, e bisognoso di più cure”, ha spiegato il testimone. Il sottinteso, che è poi anche la tesi dell’accusa, è che il cacciatore abbia deciso di disfarsi di un animale considerato non più utile.
Il 29 marzo verranno sentiti due testimoni della difesa.
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