Teatro Concordia, Uniti per Portomaggiore attacca sindaco e giunta
Il centrodestra portuense sulle difficoltà nell'esecuzione dei lavori: "Non solo problemi di natura tecnica, ma anche di governo politico"

“Ci viene da dire che qualcosa non è andato per il verso giusto nel settore lavori pubblici negli ultimi anni – commenta duro Aurelio Pariali -. Non possiamo in effetti accreditare la tesi delle complicazioni burocratiche, delle leggi che fanno acqua, degli appalti che nel pubblico non si riescono a portare avanti. È più probabile che in quel settore si annidassero problemi di natura tecnica, ma anche di governo politico, quel governo politico che evidentemente è mancato affinché il settore tecnico portasse la barca là dove doveva essere portata cioè alla esecuzione dei lavori come devono essere fatti e come i cittadini si aspettano nei tempi normali”.
“Altrimenti – continua – che ci stanno a fare un sindaco e una Giunta? Non siamo mai stati tifosi del tanto peggio tanto meglio, né delle sfortune, tantomeno del blocco dei lavori pubblici programmati nella nostra città”.
Pariali ci tiene inoltre a dire che la loro è un’opposizione responsabile: “Ci siamo espressi a favore della realizzazione dell’opera di ristrutturazione del Concordia. Del resto, quando c’è qualcosa di buono programmato, si dice sì”. Sottolinea inoltre che l’opera di ristrutturazione era necessaria in quanto da anni Portomaggiore non aveva un luogo adeguato da offrire alla comunità per la vita pubblica, per la cultura. “Il paradosso – prosegue Pariali – è che i consiglieri Cavedagna e Baricordi ci abbiano additati come corresponsabili di quest’altro ipotetico fallimento”.
Prosegue senza mezzi termini Pariali: “Come possono due consiglieri comunali confondere le delibere di indirizzo con le delibere dell’organo esecutivo? Si stanno confondendo o stanno facendo i furbi? Delle due l’una: o sono ignoranti politici o sono della peggior razza di populisti. Non crediamo all’ignoranza, piuttosto alla seconda, si tratta di abili manipolatori della realtà, forti nel travisamento dei fatti, che andavano bene nei regimi comunisti di sovietica memoria. Evidentemente non hanno ancora metabolizzato la cocente sconfitta elettorale dello scorso anno né il fatto di essere fuori dal centrodestra pur portandone, usurpandolo, il nome”.
“Noi continuiamo a sperare – conclude – che il Concordia trovi pace e i lavori prendano presto il ritmo giusto e il sopravvento rispetto alle polemiche. Se ciò non avvenisse sarebbe un secondo fallimento di cui la Giunta dovrebbe trarre le conseguenze”.