Attualità
25 Novembre 2022
"Uso e abuso dei social, quali rischi nelle relazioni sociali" con protagonisti i ragazzi degli istituti superiori

Donne e giovani, la violenza corre in rete

di Redazione | 4 min

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E’ stato un incontro nel quale sono stati messi al centro gli studenti degli istituti superiori Carducci, Einaudi e Dosso Dossi quello tenutosi nella sala del consiglio provinciale del castello Estense.

Un’occasione nella quale, alla vigilia del 25 novembre – giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne -, il tema portante è stato quello della violenza sulle donne e sui giovani tramite l’uso dei social e di come questo abbia influito nel cambiare e arricchire le dinamiche tramite cui può avvenire la violenza.

“Non ci sono – dice Annalisa Felletti, consigliera provinciale di Parità -, purtroppo, delle norme che regolino l’uso dei social come avviene nella vita, come ad esempio la patente per guidare l’auto, servirebbe anche la patente per utilizzare i social e internet”.

“Solo attraverso un cambiamento culturale profondo – continua la consigliera – si può migliorare questa situazione”.

Tra le tante cose che vanno fatte c’è anche quella di istruire i giovani, i giovanissimi e chi non ne è a conoscenza sui pericoli che l’uso, o abuso, dei social possono portare.

“Ci sono anche uomini sensibili a questo tema – spiega nel suo intervento il presidente della Provincia Gianni Michele Padovani – ma andrebbero fatte delle iniziative indirizzate all’educazione degli uomini in tal senso”.

“Inoltre – continua Padovani – partire dalle giovani menti è fondamentale per cambiare mentalità. E la scuola si deve impegnare a formare delle persone che sappiano stare nel mondo del lavoro come nella società e in famiglia”.

A spiegare come l’uso dei social consapevole possa essere una risorsa è stata Daria Baglioni, che lavora al Centro Donna e Giustizia da 16 anni, dicendo: “ Molte donne che arrivano da noi sono più informate di come fossero quando ho iniziato a lavorare per il centro, tramite internet c’è stata un educazione sull’argomento violenza di genere”.

“Le forme in cui avviene la violenza però sono cambiate – continua Daria Baglioni – i carnefici possono agire tramite il controllo della geolocalizzazione e la condivisione di immagini private che una volta diffuse non si possono fermare”.

“I giovani sono i primi che devono agire per combattere questa problematica”. Spiega invece Ilaria Rossi, giovane volontaria del centro Unione Donne in Italia di Ferrara, e lo fa citando una frase di un’attivista: “La cultura non fa le persone, sono le persone a fare la cultura”.

Il punto focale dell’incontro sono stati però i lavori presentati da alcune classi degli Istituti superiori.

I progetti hanno avuto diverse forme, la 4ᵃD del Carducci, che lavora sulla violenza di genere dal primo anno, ha presentato il suo operato sotto forma di power point, i ragazzi si sono concentrati sul mito di Dafne e Apollo, e hanno analizzato come, anche se si è sempre analizzato da un punto di vista naturalistico, il mito racconti in realtà di un tentativo di stupro e di come la vittima, Dafne, pur di non farsi raggiungere da Apollo, annulli sé stessa e si trasformi in un salice.

E’ stato poi il turno della 2ᵃC dell’istituto Einaudi, che ha mostrato un video realizzato da loro, volendo evidenziare le violenze psicologiche che le ragazze affrontano sui social.

La classe 1ᵃR ha invece realizzato un monologo sulla falsa riga di “Caro amico ti scrivo” di Lucio Dalla, accompagnato da immagini sull’argomento. Nel monologo si parlava di allontanamento dalla realtà e della difficoltà nel coniugare la vita reale e quella sui social media

L’istituto Dosso Dossi ha invece presentato un lavoro svolto dalla 3ᵃF, la classe si è divisa in gruppi e ognuno ha scelto un argomento da spiegare. Gli argomenti scelti sono stati il Catfish e le sue diverse forme, l’Hikikomori, ossia il fenomeno di isolarsi dal mondo reale e trovare rifugio in internet. Hanno voluto spiegare anche l’esclusione da un gruppo in quanto “diversi” e di come pur di farne parte le persone tendano ad omologarsi, il cyberbullismo e la diversità tra gli approcci sentimentali di una volta, fatti di persona, e quelli di oggi, spesso tramite internet.

Tutti i ragazzi sono stati complimentati dai presenti e in particolar modo da Vittoria Tola, responsabile Udi nazionale che dice anche che: “Il problema della violenza non è emergenziale ma strutturale”.

A concludere l’incontro è Tamara Zappaterra, prorettrice Unife, che ringrazia gli studenti e i presenti e aggiunge “Oggi sono stati i ragazzi che ci hanno insegnato qualcosa, bisogna anche imparare dalla storia e la comunità educante deve essere attiva in questo. Siamo tutti protagonisti”.

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