Lavori al Teatro Concordia: la ditta vuole risolvere il contratto, il sindaco promette battaglia
L'impresa cita in giudizio il Comune di Portomaggiore senza preavviso. La rabbia e l'amarezza del sindaco Bernardi: "Siamo all'assurdo, andremo fino in fondo a questa storia"

Il Teatro Concordia di Portomaggiore
Portomaggiore. “La notizia che devo dare ha del surreale, ma purtroppo in un breve lasso di tempo da sindaco penso di averne viste di ogni sorta. La ditta appaltatrice dei lavori del Teatro Concordia ci ha citato in giudizio per risolvere il contratto, senza alcun preavviso. Siamo all’assurdo”. Il sindaco Bernardi esprime tutta la rabbia e l’amarezza dell’Amministrazione e promette battaglia.
“Il nodo della questione sarebbe il livello di dettaglio del progetto esecutivo che, a dire della ditta, non sarebbe sufficiente a stimare eventuali aggravi di costo rendendo troppo incerto l’evolversi del cantiere. Sono sinceramente allibito: il progetto è stato redatto da uno degli studi di specialisti migliori d’Italia, che ha progettato tra gli altri lavori di restauro al Regio di Torino, al Valle di Roma, a Bergamo, a Brescia e in Europa. Il progetto ha richiesto diversi mesi proprio per le indagini di dettaglio fatte, e – cosa non scontata e non obbligatoria – proprio per la sua importanza e trattandosi di un bene storico è stato validato da un professionista esterno di un ente di certificazione, che ha richiesto modifiche e integrazioni là dove necessario. La ditta ha partecipato a una gara, in cui tutti gli elaborati del progetto erano ovviamente noti, e ha presentato una offerta dopo averli visionati, aver fatto sopralluogo, infine ha firmato un contratto e ha iniziato i lavori. Dunque le possibilità di valutazione di questo progetto c’erano tutte ben prima di firmare”.
Al sindaco la citazione in giudizio senza alcun preavviso, pochi mesi dopo l’inizio dei lavori, sembra priva di senso: “A quello che pare a prima vista un pretesto per non proseguire e non rispettare il contratto firmato, risponderemo difendendoci in tribunale se la citazione non verrà ritirata. Faccio presente che gli avvocati si pagano, ovviamente. Ma nel frattempo, il contratto rimane valido e la ditta è tenuta a continuare, e su questo stiamo già insistendo assieme al direttore lavori. Solo il giudice potrà decidere su quel che la ditta sta affermando, mentre come spiegavo noi siamo fermamente convinti del contrario”.
Bernardi aggiunge poi quello che crede sia un problema molto serio e più generale, ovvero la scarsa tutela degli enti locali che commissionano lavori pubblici di fronte alle imprese: “C’è una disparità evidente. Noi l’abbiamo visto sulla nostra pelle ma ci sono decine di cantieri fermi in tutta la provincia per i più disparati motivi e le amministrazioni sole a lottare contro imprese che fanno quello che vogliono, con gli enti che non hanno strumenti di legge adatti per far valere i propri diritti, come sarebbe opportuno. Vengo dall’Assemblea Nazionale dell’Anci dove il tema è stato ampiamente discusso perché è una urgenza, e tutto questo con le scelte politiche non c’entra nulla. Il Governo deve necessariamente mettere mano al codice appalti. Non è possibile che siano sempre le comunità a pagare in ritardi e contenziosi. Su questo cantiere l’attesa dura da decenni, tre amministrazioni di Portomaggiore hanno lottato per avere i finanziamenti dal Ministero e finalmente realizzare il sogno di riaprire il Concordia. Andremo fino in fondo a questa storia”.