Politica
21 Novembre 2022
Intervista al sindaco di Masi Torello, da poco nominato dal partito coordinatore per i temi economici, sul suo futuro politico, la sua prospettiva sulle tasse e sulla situazione a Ferrara

Incarico nazionale nell’Udc per Bizzarri: “Serve moderazione e una vera riforma fiscale”

di Redazione | 5 min

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È stato nominato “a sorpresa” responsabile nazionale dell’ufficio economia e fisco dell’Udc pochi giorni fa, il sindaco di Masi Torello Riccardo Bizzarri, ora a metà del suo secondo mandato.

Una nomina che non si aspettava, dice, ma coerente con la sua professione — è commercialista, condivide lo studio con la moglie Angela Travagli, che è anche collega e assessore al comune di Ferrara — e con l’indole, autodefinita, “dorotea” e che gli fa fare da pontiere “anche a casa”.

Quando lo raggiungiamo al telefono risponde dal convegno sulla riforma dello sport organizzato dall’Unione dei Tributaristi Italiani a Parma dove ha appena finito un intervento sugli aspetti giuslavoristici e fiscali, “e proprio adesso il viceministro ci ha detto che molto probabilmente ci sarà una proroga rispetto all’entrata in vigore prevista per il primo gennaio 2023”.

Si aspettava questa nomina?

“No, devo essere sincero. Ho sempre lavorato con grande passione per il mio lavoro, curo un canale YouTube e ho fatto un sacco di audizioni in commissione bilancio e finanze, ma sempre da addetto ai lavori: non mi aspettavo questa chiamata ma mi inorgoglisce, ho accettato di buon grado”.

Tra l’altro il suo impegno nell’Udc è cominciato di recente.

“Sì, circa 8 o 10 mesi fa perché non mi ritrovavo nelle formazioni politiche più importanti. Io sono sempre stato ‘doroteo’ e continuo a rimanerlo, faccio sempre fatica a essere schierato agli estremi. Nasco pontiere, lo sono di indole e lo faccio anche in famiglia”.

E adesso? In un contesto caldo e polarizzato come questo qual è la strategia per fare da pontiere?

“Se le dicessi che c’è una vera strategia le direi una sciocchezza. Certo è che quello che ho ottenuto facendo il sindaco a Masi Torello, o facendo il coordinatore nazionale dei tributasti, l’ho ottenuto con grande sacrificio, passione e pazienza. Oggi esiste l’instant gratification, uno deve essere gratificato il minuto dopo. Sa qual è la più grande instant gratification del giorno d’oggi? La  doppia spunta di WhatsApp, quando vede che qualcuno ha letto il suo messaggio. Ma dal minuto dopo si apre un altro problema: ‘perché non risponde?’. Questo vuol dire aver perso la pazienza, invece tutti i grandi risultati si ottengono con la pazienza, mettendo tutti intorno a un tavolo — anche quelli che la pensano in modo diverso da te. Se ti affidi alla gratificazione istantanea avrai anche il tuo minuto di gloria, ma poi finisce per tutti — e in politica tutto finirà, ma il bene comune non finirà mai.

È una proposta quella di togliere le notifiche di lettura?

“No, però non possiamo pensare di essere gratificati senza sacrificio e impegno, non possiamo pensare che se oggi è il nostro partito ha preso il 30% allora possiamo comandare tutto noi. Se vuoi ottenere qualcosa in un momento di fuoco come questo — al ministero delle finanze c’è grande sofferenza, si fatica a trovare le coperture per la pace fiscale che doveva far tremare i polsi e invece sarà un brodino caldo — bisogna capire che i proclami sono una cosa, governare è un’altra. Forse allora la filosofia di un partito come l’Udc, che è piccolo e ha 7 deputati, potrebbe essere quella giusta per mettersi lì e studiare come funzionano le cose. Il mio ruolo è questo, portare proposte.

Nel suo libro dei sogni quindi cosa c’è?

Se avessi la consapevolezza che chi deve approvare le norme si facesse consigliare le mie proposte sarebbero queste: uno, una riforma fiscale vera e non un adeguamento delle aliquote Irpef — ovvero bisogna non più tassare le persone ma le cose, è difficilissima questa cosa ma forse così possiamo avere più equità; due, il rapporto tra organi accentratori e cittadino deve essere franco da entrambe le parti. L’accertamento non può avvenire per analogia, se però lo Stato vuole il rispetto delle regole allora anche lo Stato deve rispettarle. Abbiamo 1100 miliardi fermi all’Agenzia delle entrare e riscossione che non verranno mai incassati. È un modo equo per gestire i crediti dello Stato? Se l’avesse fatto un’azienda avrebbe portato i libri in tribunale vent’anni fa. In 20 anni abbiamo incassato mediamente il 6% del magazzino Ader: è impossibile da mantenere questo sistema. Poche norme, chiare e certe, così si tira avanti.

Quindi propone uno spostamento verso una patrimoniale universale ma senza toccare i redditi?

Molto meglio una cosa del genere che quello che c’è adesso. Ora come ora c’è una finta imposta progressiva: ci sono le aliquote Irpef che arrivano fino al 41% a 75mila euro, e dopo? Si paga sempre il 41%, è una vergogna. Questo sistema agevola in modo spropositato i redditi alti, le aliquote sono state scelte così perché il 99% degli italiani dichiara fino a 75mila euro, vuol dire andare a colpire tutti quelli che pagano. Facciamo invece che tassiamo le cose, che tu sia una società o una persona fisica. Poi per carità vanno tassati anche i redditi, ma senza tassare le cose l’evasore seriale se ne frega delle cartelle esattoriali.

La sua visione sulla flat tax allora quale sarebbe?

Secondo me si può portare per i forfettari da 65mila a 85mila euro di fatturato, ma non deve diventare un paradigma per lo Stato italiano. Non risolve niente: può essere utile questo spostamento, ma non di più. Poi la flat tax in Italia c’è già, le società di capitali pagano un Ires che è già al 24% secco, è già una tassa piatta e c’è dal 1973.

E invece sulla proposta general-generica di applicarla a tutti i contribuenti?

Non ha senso, non ha senso.

Ritornando a Ferrara e al clima politico, la sua opinione qual è?

Io non ho una visione negativa dell’operato di quest’amministrazione, penso abbia fatto qualcosa di buono. Penso però che nel 2024 se si vuole affrontare un altro quinquennio servirà una forza moderata importante, non si può pensare di vivere in eterno in guerra: litigare stanca a porta via energie. Se un’idea è buona è buona che sia progressista o conservatrice.

Quale sarà il suo prossimo impegno?

Le rispondo come Draghi: mia figlia più grande ha 24 anni, quella di mezzo ne ha 22, nel 2024 potrei fare il nonno.

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