Cronaca
19 Novembre 2022
Depositata la consulenza psichiatrica chiesta dalla procura sull'autrice dell'omicidio di via Ortigara: l'autrice rea confessa ha grave disturbo della personalità ma non è pericolosa

Corcione capace d’intendere e volere quando uccise la madre

Sara Corcione
di Redazione | 2 min

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Sara Corcione

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Capace d’intendere e di volere. Per il consulente psichiatrico della procura di Ferrara, Sara Corcione (38 anni) era pienamente cosciente di quello che stava facendo quando ha architettato il piano per uccidere la madre, Sonia Diolaiti (62 anni), avvelenandole il tè che conservava in frigo con del nitrito di sodio, appositamente acquistato su internet.

La morte della donna venne scoperta nella notte tra venerdì 29 e sabato 30 luglio 2022, ma era probabilmente essere risalente già alla giornata del mercoledì precedente.

Una conclusione, quella recentemente depositata agli atti del procedimento dello psichiatra forense Luciano Finotti che sembra porre fine ai dubbi sulla piena capacità mentale di Corcione, anche se il consulente dell’indagata, Renato Cardelli, direttore del Centro di salute mentale del’Ausl di Ferrara, ritiene sia affetta da una semi infermità mentale. “Valuteremo se fare osservazioni alla consulenza”, anticipa l’avvocato Gianni Ricciuti, che insieme al collega Carlo Bandiera difende Corcione, rea confessa del delitto. È possibile in ogni caso che, alla luce della consulenza Finotti, verrà chiesta una revisione della misura cautelare: la donna attualmente è in carcere, ma lo psichiatra ha ritenuto che non sia pericolosa.

La consulenza, pur sostenendo la piena capacità di intendere e di volere sia attuale che al momento del delitto, nonché la capacità di stare in giudizio, ha comunque individuato in Corcione – sempre molto collaborativa – la presenza di un grave disturbo della personalità, di tipo paranoide e una difficile situazione di vita: “Emerge una vita non vita”, afferma l’avvocato Ricciuti.

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