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17 Novembre 2022

Riscaldatore di tabacco: un’alternativa al fumo tradizionale. Come funziona

di Redazione | 3 min

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I dispositivi a tabacco riscaldato sono prodotti per fumatori adulti, disponibili in commercio anche in Italia già da diversi anni. Dalla loro comparsa sul mercato hanno conquistato il favore di una piccola, ma significativa, quota di consumatori, al punto da contendere alle sigarette elettroniche il ruolo di principale alternativa al tabacco tradizionale.

Rispetto alle sigarette elettroniche (e-cig), i riscaldatori di tabacco simulano l’esperienza di fumata utilizzando una tecnologia completamente differente, che non prevede la vaporizzazione di una soluzione liquida aromatizzata. Questo genere di dispositivi, comunemente indicati con la sigla THP (Tobacco Heating Product) riscalda una miscela di tabacco senza innescare il processo di combustione; è per questo che, non di rado, tali prodotti vengono erroneamente considerati alla stregua di una “sigaretta elettronica con tabacco vero”. Questa definizione, infatti, è contraddittoria poiché, come già accennato, la sigaretta elettronica non contiene tabacco (ma, al massimo, nicotina) mentre i THP non fanno ricorso alla vaporizzazione che contraddistingue il funzionamento delle e-cig. Per fare ulteriore chiarezza circa le differenze tra i due prodotti, vediamo di seguito come funzionano, in dettaglio, i vari tipi di riscaldatori di tabacco presenti sul mercato.

Cos’è un THP: caratteristiche principali

I THP o HTP (Heating Tobacco Product) sono dispositivi ad alimentazione elettronica che sviluppano calore per riscaldare una miscela di tabacco, spesso arricchita da aromi e fragranze di vario genere e resa disponibile sotto forma di stick (per ricaricare il dispositivo). Il tabacco viene esposto a temperature piuttosto elevate – tra i 250° e i 270° circa – ma ben lontane dalla soglia di combustione (che si colloca oltre gli 800°). Di conseguenza, il tabacco non brucia e il dispositivo produce un vapore di tabacco contenente nicotina. A differenza dei tradizionali prodotti per fumatori (quali sigarette, sigari e affini), un THP non produce cenere né sprigiona la stessa quantità di sostanze nocive risultanti dalla combustione del tabacco; inoltre, l’odore del vapore prodotto è meno persistente di quello prodotto dalle comuni sigarette, tant’è che difficilmente attecchisce sulle mani, i capelli o i vestiti.

Come funziona un dispositivo a tabacco riscaldato

In commercio si trovano varie tipologie di riscaldatori di tabacco. I dispositivi THP si contraddistinguono tra loro principalmente per il mezzo o il materiale utilizzato per veicolare il calore che riscalda la miscela di tabacco.

La stragrande maggioranza di essi è dotata di un sistema di riscaldamento di tipo elettrico che, a sua volta, può essere resistivo o induttivo. Nel primo caso, il device sfrutta una resistenza elettrica per scaldare la miscela di tabacco; nel secondo, invece, viene implementato un sistema a induzione come, ad esempio, nel caso dei THP a marchio glo™ sviluppati e commercializzati dalla British American Tobacco. Questi ultimi impiegano una speciale tecnologia brevettata, la Induction Heating Technology, che sfrutta una bobina avvolta attorno alla camera di riscaldamento in cui viene inserita la miscela di tabacco. In tal modo, il calore si distribuisce in maniera progressiva ed uniforme, evitando che si inneschi il processo di combustione.

A prescindere dalla tecnologia adottata, i THP sono comunemente dotati di sistemi e software di controllo della temperatura, che assicurano un rilascio progressivo del calore e impediscano che il tabacco raggiunga la soglia di combustione. 

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