Attualità
3 Novembre 2022
È con un pensiero ferrarese che Pier Paolo Pasolini ha scritto la sua ultima lettera in epistolario, prima dell’assassinio del 1975, che è ricorso ieri, 2 novembre

Andy Warhol a palazzo Diamanti nell’ultima lettera di Pasolini

di Redazione | 3 min

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È con un pensiero ferrarese che Pier Paolo Pasolini ha scritto la sua ultima lettera in epistolario, prima dell’assassinio del 1975, che è ricorso ieri, 2 novembre.

Il celebre autore – ricordato in questo 2022, che segna anche i 100 anni dalla nascita – scrivendo a Graziella Chiarcossi, nell’ottobre del 1975, citava infatti un suo testo (intitolato ‘Ladies and Gentleman’) relativo alla mostra di Andy Warhol inaugurata il 26 ottobre dello stesso anno a palazzo dei Diamanti.

È quanto emerge dal corposo volume “Le lettere”, che riunisce per la prima volta in forma completa l’epistolario di Pasolini, e che è uscito in prima edizione a novembre 2021. Quel testo, dattiloscritto da Pasolini poco prima della morte, è oggi conservato nell’archivio delle gallerie di Arte moderna e contemporanea di Ferrara.

Ma l’anno di Pier Paolo Pasolini incrocia Ferrara non solo per questo suo ultimo scritto, bensì anche, e soprattutto, per  ’amicizia che strinse con il ferrarese Giorgio Bassani, per il comune maestro, Roberto Longhi, per la comune stesura dei testi di scena de ‘La donna del fiume’, di Mario Soldati, girato tra Comacchio e il territorio di Pila, e per la comune partecipazione alla costruzione di un celeberrimo film ferrarese come “La lunga notte del ’43”, di Florestano Vancini, dedicato all’eccidio del Castello estense del 15 novembre 1943.

“Nel gioco delle coincidenze, questo 2022 – che segna i 100 anni dalla nascita di Pasolini – è anche l’anno della ricorrenza dei 60 anni dalla prima edizione de ‘Il Giardino dei Finzi-Contini’ di Bassani”, fa notare l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli ricordando che dei legami tra i due intellettuali si è parlato anche a ottobre scorso, quando l’istituto italiano di cultura a Parigi, diretto dal ferrarese Diego Marani, ha dedicato un convegno al Bassani poeta, con la partecipazione dell’amministrazione comunale. “C’è quasi un’attrazione costante che lega Pasolini a Ferrara, tanto che potremmo definirlo un ‘figlio adottivo’ della nostra città”, dice Gulinelli.

Inoltre Pier Paolo Pasolini, reduce dal successo dei suoi film e romanzi, tenne conferenze a Casa di Stella dell’ Assassino, in via Cammello e al ferrarese Bassani dedicò il suo ‘Il canto popolare’, rivolgendo lo scritto anche ad Attilio Bertolucci. Entrambi sono citati come “i miei amici”. E, come fa notare lo storico dell’arte Lucio Scardino, “Bassani e Pasolini scrissero a quattro mani anche la sceneggiatura del film ‘Il prigioniero della montagna’ di Luis Trenker nel 1955”.

Gli scambi epistolari tra Pasolini e Bassani emergono, nella loro successione cronologica,  a partire dal 13 febbraio del 1950, quando il primo scriveva al secondo: “Caro Bassani, […] Io sono sceso a Roma dal lontanissimo Friuli, e avrei veramente bisogno di qualche amico”.

Prima di quella data i due si erano visti e conosciuti a Firenze “non più di un quarto d’ora”. Ed è a Roma che i due incominciarono a frequentarsi in un legame, con Bassani e Ferrara, che in qualche misura, attraverserà tutta la vita del celebre poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore e drammaturgo assassinato il 2 novembre di 47 anni fa.

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