Spettacoli
22 Ottobre 2022
Il 28 ottobre un grande classico della danza con protagonista Carola Puddu

Il Teatro Nuovo apre la stagione con “Giulietta e Romeo” del Balletto di Roma

di Redazione | 2 min

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Si apre la Stagione 2022-2023 del Teatro Nuovo di Ferrara, il 28 ottobre, con un grande classico “Giulietta e Romeo”, portato in scena dal Balletto di Roma.

La protagonista è interpretata da Carola Puddu, la ballerina 21enne di Selargius, che nella scorsa edizione di “Amici” era arrivata alle ultime puntate del serale, i panni di Romeo li veste invece Paolo Barbonaglia. Coreografie Fabrizio Monteverde. Musiche Sergej Prokof’ev. Scenografie Fabrizio Monteverde. Luci Emanuele De Maria. Produzione Balletto di Roma.

La Verona degli amanti infelici di William Shakespeare si trasforma, nella versione monteverdiana, in un Sud buio e polveroso, reduce da una guerra e alle soglie di una rivoluzione: un muro decrepito mantiene il ricordo di un conflitto mondiale che ha azzerato morale e sentimento, e annuncia, oltre le macerie, un futuro di rinascita e ricostruzione. Nell’Italia contraddittoria del secondo dopoguerra, immobile e fremente, provinciale e inquieta, Giulietta sarà protagonista e vittima di una ribellione giovanile e folle, in fuga da una condizione femminile imposta e suicida di un amore inammissibile. Romeo, silenziosamente appassionato e incoscientemente sognatore, sarà martire della propria fede d’amore innocente.

Tra loro, le madri Capuleti e Montecchi, padrone ossessive e compiaciute di una trama resa ancor più tragica dall’intenzionalità dell’odio e dall’istigazione alla vendetta. Riscrittura drammaturgica originale, percorsa dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista e autonoma nell’introspezione dei personaggi, l’opera di Fabrizio Monteverde denuda la trama shakespeariana e ne espone il sentimento cinico e rabbioso, così vicino al suo stesso impeto coreografico. Ne nasce una narrazione essenziale ma appassionata, lirica e crudele, che come il cerchio della vita continuamente risorge dal proprio finale all’alba di un nuovo sentimento d’amore. Un’audace manipolazione dell’opera originale che insiste sui sentimenti e sulle idee universali che ancora oggi fanno breccia nei lettori di Shakespeare e che risuonano ancora più forti nella loro traduzione in danza attraverso lo stile energico e travolgente del coreografo Fabrizio Monteverde.

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