Politica
18 Ottobre 2022
Gulinelli: “I 53mila spettatori non saranno Attila". Ferraresi (Misto) chiede ancora i documenti sul gruppo di lavoro: “Mi dissero che non c'era nulla di ostensibile”

Springsteen. Un palco girato verso la città e lontano dagli alberi. Ma è scontro sulla task force

di Davide Soattin | 3 min

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(foto Giori)

Un palco girato per l’impatto sonoro verso la città, allestito nella parte scoperta del parco Urbano, lontano dagli alberi e pronta ad accogliere oltre 53mila spettatori che “non saranno Attila“.

Dà qualche anticipazione, Marco Gulinelli, assessore alla Cultura, di quello che sarà il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara, dopo la mozione respinta del Movimento Cinque Stelle che, durante l’ultima seduta consiliare, aveva chiesto all’amministrazione comunale uno studio di fattibilità per far ‘traslocare‘ l’evento in un’area della zona sud più consona dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

“Il mio – spiega Tommaso Mantovani, capogruppo del M5S – non è un dire di no a Bruce Springsteen, ma non ritengo molto opportuno avere oltre 50mila persone nell’area del parco Urbano, considerato anche che da marzo a luglio bisognerà stare davvero molto attenti all’avifauna. Ci dovranno essere tutti i crismi di tutela degli alberi e del manto erboso. E per questo siamo fortemente preoccupati”. In sala consiliare si è vista circa una decina di attivisti del comitato ‘Save the park’ che sostiene dall’esterno le questioni poste da Mantovani.

A rassicurare il consigliere pentastellato è stato Federico Soffritti, capogruppo di Fratelli d’Italia, sottolineando come per la manifestazione siano state “individuate professionalità di livello eccellente, oltre che una task force di valore, per cui il problema non sussiste”. “Anzi – ha aggiunto l’esponente di FdI – trovo scorretto far prevalere pregiudizi perchè l’attrattività del territorio e il rispetto dell’ambiente possono coesistere. Avere la possibilità di un concerto internazionale non può che portare linfa al tessuto economico e commerciale della città, in particolar modo a tutte quelle attività che hanno avuto gravi ripercussioni dalla pandemia”.

Proprio sulla task force monta l’ira dell’opposizione con Anna Ferraresi del Gruppo Misto, che ricorda: “A luglio feci un accesso agli atti perché ancora oggi non sappiamo nulla di come siano stati stipulati gli accordi tra le società organizzatrice e l’amministrazione comunale. E chiesi anche il verbale del tavolo di lavoro. Ma come risposta mi si disse che non esisteva nessun dato a me ostensibile. Ecco, noi oggi non sappiamo assolutamente nulla. Dove sono questi atti?“.

A dar manforte a Ferraresi è Dario Maresca di Ferrara Bene Comune: “Almeno 25mila ferraresi sono preoccupati che organizzare grandi eventi al parco Urbano possa arrecare danni al parco. Quali sono le azioni che avete in mente per renderlo meno devastante? C’è una fantomatica task force, che c’è, non c’è. Non si è sentito nulla a riguardo. Quella di Mantovani è una proposta che condivido, capiamo se si può fare o meno. A me personalmente Springsteen personalmente piace, che venga a Ferrara è positivo. Ma distinguiamo tra l’evento in sé e il luogo dove si è pensato di farlo, che desta preoccupazioni”.

“È offensivo – risponde e conclude l’assessore Marco Gulinelli – dire che c’è una task force che non lavora, che non fa. Ma come si può dire una cosa così? La consigliera Ferraresi, forse persa nel delirio di seguire più cose in una volta, si è persa la stipula della convenzione che va a supportare il concerto. Stiamo svolgendo un lavoro importantissimo per chiarire tutti gli aspetti legati alla sostenibilità. Abbiamo già avviato la comunicazione che andrà avanti di step in step con un lavoro attento e puntuale, ma soprattutto con grande rispetto“.

 

 

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