Inchiesta Pma. Altri due sanitari indagati
Si allarga ancora di più l'inchiesta per lo scandalo al Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell'ospedale di Lagosanto
Si allarga ancora di più l'inchiesta per lo scandalo al Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell'ospedale di Lagosanto
Presentato il 12 dicembre, alla Casa della Comunità Cittadella San Rocco, il progetto On Connect 2.0, evoluzione di un percorso già attivo da oltre due anni
Spostare il processo da Ferrara a Varese. È la richiesta - già avanzata in indagini preliminari - che la difesa dell'imprenditore ferrarese Andrea Zironi, professionista riconosciuto dal 1989 nel campo della intermediazione e della consulenza nel settore dell'oro fisico da investimento, ha riproposto ieri (venerdì 12 dicembre)
Ferrara ha reso omaggio a don Pietro Maria Zanarini, sacerdote martirizzato il 28 luglio 1798 dai repubblicani francesi durante l’occupazione napoleonica
Conto alla rovescia per l'arrivo della Fiamma Olimpica a Ferrara, e a poco meno di un mese dalla tappa cittadina prende forma il tracciato lungo il quale i 43 tedofori si "passeranno" la fiamma
“La morte del reo avvenuta prima della condanna, estingue il reato”. Così recita l’articolo 150 del codice penale italiano, e così è avvenuto nel caso di Dino Di Cosimo, 54 anni, deceduto prima che si aprisse il processo che lo vedeva imputato di violenza sessuale.
L’uomo si è spento a causa di una malattia nel mese di agosto.
Il processo era quello relativo alla vicenda di una donna che già alcuni anni fa aveva accusato Di Cosimo di averla violentata (i fatti sono relativi al 10-11 gennaio 2017, come vendetta, questa l’accusa, di una precedente condanna per stalking discesa dalla denuncia della stessa vittima), ma non venne creduta dalla procura di Ferrara, che archiviò il caso.
Il provvedimento non venne però correttamente notificato alla parte offesa, e l’avvocato Alberto Bova innestò su questo una richiesta di opposizione all’archiviazione, che trovò concorde anche il nuovo pm titolare del caso, Fabrizio Valloni. Il gip Danilo Russo rinviò l’uomo a giudizio. L’imputato era difeso dall’avvocata Cecilia Bandiera.
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