
Stefano Muroni
Al via le riprese de “Il soldato senza nome”, opera seconda di Claudio Ripalti con Stefano Muroni, attore già protagonista de “La notte non fa più paura” e “Oltre la bufera” di Marco Cassini.
Le riprese si terranno in Emilia Romagna, tra il Ferrarese e il Reggiano. Proprio a Reggio Emilia, lunedì, sarà battuto il primo ciak.
Sei settimane di set che coinvolgeranno una cinquantina di persone, tra cast artistico e tecnico. Impegnati nella lavorazione anche quindici allievi della Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini che, in questo modo, oltre alla formazione, possono muovere pure i primi passi nel mondo del lavoro.
“Dare la possibilità agli studenti di vivere il set è uno degli aspetti basilari della Vancini – ha detto Muroni, fondatore della scuola e presidente della filiera creativa Ferrara La Città del Cinema -. È importante comprendere che per fare cinema non è indispensabile andarsene da Ferrara, il territorio può dare molto. Sta a noi saperlo valorizzare”. “Il soldato senza nome”, prodotto da Controluce e Valeria Luzi, si ispira a fatti reali ed è ambientato durante la Prima Guerra Mondiale; racconta la storia del soldato semplice Ferruccio Mambrin, che, fuggito dalle retrovie del fronte, si finge pazzo pur di salvarsi.
“Sono onorato di realizzare il mio terzo film in otto anni. Ritorniamo nel Ferrarese per raccontare una storia legata al territorio ma che si rivolge all’Europa. “Il soldato senza nome” – spiega l’attore e produttore – parla di guerra, di disturbi psichici e disagi psicologici. La storia è ambientata durante il primo conflitto mondiale ma i temi sono, purtroppo, di estrema attualità. Sono fiero di aver ricevuto il sostegno del Ministero, della Regione attraverso l’Emilia Romagna Film Commission e del Comune; hanno dimostrato attenzione e sensibilità nei confronti di questo progetto”.
Marco Gulinelli, assessore alla cultura del Comune di Ferrara, aggiunge: “Un film importante che riaccende i riflettori su un argomento delicato. Proprio a Ferrara, infatti, venne fondato il primo ospedale militare neurologico d’Europa e tra i pazienti vi fu anche Giorgio De Chirico”. Poi aggiunge: “Sono contento che Ferrara occupi un ruolo centrale nelle riprese e ancor di più che allievi ed ex allievi della Vancini esordiranno proprio in questo film”.
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