Non che stupisca, ma leggerlo nero su bianco lascia increduli: per il PD locale il pluralismo intellettuale è un disvalore.
Il Sen.Balboni, in una propria nota, ricorda come nella manifestazione “Internazionale”, così come in qualsiasi manifestazione culturale, sarebbe auspicabile “assicurare un effettivo contraddittorio per evitare che il dibattito si riduca ad un monologo”: parrebbe ovvia osservazione di buonsenso, eppure il PD, in una dichiarazione a firma Sasso, riesce a stigmatizzare queste parole insinuando cupi intenti di controllo della cultura da parte dell’amministrazione, agitando lo spettro della “normalizzazione della informazione” come “prima di una serie di prese di posizione dopo la vittoria della destra in Italia”.
Parole gravi, dal forte carattere intimidatorio che affermano una presunta superiorità morale della loro parte politica, grazie alla quale nessuna forma di dissenso può essere accolta e nemmeno presa in considerazione.
Il Pd non fa che parlare di diritti, come appannaggio della sola loro lotta politica, ma è di tutta evidenza che il fil rouge sotteso a tutta la campagna elettorale e comunicativa rimane il carattere di totale intolleranza delle posizioni in dissenso, che trova la sua più evidente espressione nelle parole pronunciate a difesa del pensiero unico promosso da “Internazionale”, nel quale, evidentemente, non è ammesso il confronto delle idee.
Francesca Savini per il Gruppo Ferrara Nostra