
(archivio)
Argenta. C’è chi, dopo 10 ore di attesa, se ne è andato. E chi invece ha resistito stoicamente per circa 12 ore e più: mezza giornata, dalle 11 alle 23, aspettando il suo turno, al pronto soccorso dell’ospedale Mazzolani-Vandini, nella giornata di ieri (martedì 4 ottobre).
Nel mezzo una lunga coda di pazienti, con punte in sala d’aspetto che avrebbero raggiunto file di una quarantina di persone che, prima composte, hanno poi rotto il muro del silenzio alzando i toni delle lamentele, fino a minacciare la chiamata ai carabinieri.
“Sono qual dalle 11 di stamattina” protesta alle 21.30 una signora che preferisce mantenere l’anonimato e che, stanca di aspettare, vuole comunque andare fino in fondo e vedere a che ora se ne potrà andare a casa.
“In tutto questo tempo – aggiunge la donna – dopo la prima ed iniziale fase del triage, sono ancora seduta qua. Nessuno mi ha chiamata, nemmeno per la visita ambulatoriale, figuriamoci per fare i raggi per i quali dovrò di sicuro tornare domattina. Questo è un disservizio, di cui non ne conosco le cause, ma al di là di alcune emergenze giornaliere non fa di certo onore al nostro ospedale“.
Le fanno eco molti altri utenti, che hanno puntato l’indice contro lo stesso e unico percorso di accettazione che intaserebbe il pronto soccorso, ma anche contro “i pochi e insufficienti medici e operatori” a fronte invece dell’aumento dell’utenza, soprattutto ortopedica, attratta anche da fuori comune dalle qualità di prestazioni e specializzazioni offerte dal neo inglobato Istituto Rizzoli di Bologna.
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