Politica
23 Settembre 2022
Comizio elettorale finale in piazza Trento e Trieste. Soriani: “Siamo persone sincere e libere”

Unione Popolare ci crede: “Siamo il primo esempio di aggregazione di sinistra”

di Redazione | 3 min

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Si batte per l’uguaglianza Unione Popolare, che davanti a un pugno di astanti ha concluso la sua campagna elettorale ferrarese dal palco di piazza Trento Trieste, da cui sono intervenuti i candidati: Stefania Soriani, Alessandro Bongarzone e Stefano Lugli, insieme allo scrittore e insegnante Girolamo de Michele.

“Siamo persone sincere – afferma Stefania Soriani- che non si sono lasciate comprare e sono libere, per cui se entreremo in parlamento porteremo avanti con tutti i mezzi possibili il programma che abbiamo scritto. Siamo qui per portare avanti un ideale con passione, la stessa messa nella raccolta firme e nella campagna elettorale, che facciamo nel tempo residuo, facciamo altri lavori. La stampa ci ha dato spazio, ma non siamo stati invitati a molti incontri con i candidati, e questo ci ha limitato nella visibilità”.

A descrivere quella che definisce “una campagna elettorale epica” è Stefano Lugli: “iniziata con tutti in ferie e noi in città a raccogliere 60mila firme, e ci siamo riusciti”. Il candidato prosegue illustrando gli ideali di Unione Popolare, “la lista che raccoglie la sinistra alternativa alle politiche liberiste trasversalmente condivise da centro destra, centro sinistra e anche dal Movimento 5 Stelle, che con queste forze politiche ha governato. Siamo il primo importante esempio di aggregazione di sinistra che raccoglie Rifondazione comunista, Potere al popolo, Partito del sud, Dema, Manifesta, e vuole continuare questa esperienza di alternative a queste politiche che ci hanno impoverito, hanno aumentato le disuguaglianze e tolti diritti e tutele. Oggi tutti scoprono la precarietà, – prosegue Lugli – che ha peggiorato la condizione dei lavoratori, ma destra e Pd hanno votato queste riforme che hanno aumentato la precarietà, e vanno cancellate. Vogliamo portare la voce dei lavoratori, dire che il contratto a tempo indeterminato deve essere quello standard, che ci sia un salario minimo legale, che si vada in pensione a un’età dignitosa. Questione fondamentale è il cambiamento climatico: occorre cambiare rotta, investire nelle rinnovabili, nella transizione ecologica di economia, agricoltura, edilizia, non si può continuare a investire sul fossile e sulle autostrade”.

“Abbiamo raccolto il grido di dolore che arriva dal paese vero – ribadisce Bongarzone-. I salari in Italia sono aumentati del 2,4%, siamo al penultimo posto, davanti solo al Messico, perché vi è stato uno spostamento di risorse dai salari ai profitti. Pensavano di offenderci dicendo che abbiamo la lista Robin Hood, noi ne siamo felici. Crediamo fermamente nei primi 12 articoli della Costituzione, la nostra ragione sociale, della sinistra, è l’uguaglianza, vogliamo elevare la parte bassa della piramide, un partito di sinistra che non ha questo nel programma non è di sinistra. Ci battiamo per l’equità, don Milani diceva che nulla è più ingiusto di fare parti uguali tra disuguali”.

E la scuola, punto centrale per costruire una società migliore e più giusta. È Girolamo De Michele a parlarne: “Dovrei raccontarvi la scuola, ma non voglio intristirvi. Voglio raccontarvi la scuola che vorremmo, una scuola in cui i ragazzi non muoiano di alternanza scuola lavoro, nessuno dovrebbe morire sul lavoro, e perché non sia un luogo di morte le politiche non devono essere dettate dai padroni, gli stessi che hanno scritto i programmi sulla scuola. In questa legislatura si è continuato a fare danno alla scuola, vogliono togliere un anno di liceo per far entrare i nostri ragazzi, le ragazze probabilmente vogliono lasciarle proprio a casa, nel mondo del lavoro in anticipo, non sia mai che imparino a leggere un contratto di lavoro, meglio farli entrare da analfabeti, se sono troppo istruiti il Censis dice che i padroni non li assumono. I Cinque stelle danno la colpa ai ‘ precedenti governi’, ma c’erano loro, dovevano aprire il parlamento come una scatoletta di tonno, ma intanto che cercavano la linguetta i padroni gli facevano firmare i tagli alla scuola”.

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