C’è forte preoccupazione per la situazione della Cartiera di Ferrara e del centinaio di suoi lavoratori da parte della Slc-Cgil, che sottolinea la necessità di intervenire al più presto sulle conseguenze produttive e di impatto sul lavoro derivanti dalla sempre più ampia insostenibilità dei prezzi del caro energia, che pesano sulla filiera della carta con strutture industriali fortemente energivore.
“Sono condivisibili e da sostenere le richieste dell’ingegner Giulio Spinoglio – spiega Ida Mantovani dalla segreteria provinciale Slc-Cgil – che richiede misure tempestive e adeguate per contrastare il caro energia, ormai spropositato. Nonostante le difficoltà, va apprezzata la forte volontà di assicurare la continuità produttiva ricercando nuove commesse a garanzia del lavoro”.
Ma alla Slc-Cgil di Ferrara preme evidenziare che “nell’attuale contesto il possibile ricorso alla cassa integrazione avrebbe dei risvolti sociali drammatici in quanto l’aumento del caro vita e bollette per le famiglie anche con stipendio pieno, sta producendo effetti negativi sulla loro condizione a partire dai consumi e redditi erosi dall’inflazione”.
“Il tetto attuale della cassa integrazione – spiega – rapportato ai bassi minimi tabellari contrattuali, dovrebbe essere innalzato per sopperire alla grave situazione sociale che abbiamo innanzi a noi con un ventaglio di moratorie e sostegni. Serve avere un governo e l’attenzione delle istituzioni locali e regionale per confrontarsi su risposte efficaci e strumenti da mettere in campo finalizzati a ridurre una possibile acuta recessione che non può scaricare tutte le contraddizioni e speculazioni sul lavoro, con aspetti peggiori rispetto ai duri mesi della pandemia”.
“Oltre agli effetti sociali disastrosi descritti che riguardano imprese e lavoratori, sulla filiera della carta in barba all’economia circolare, i periodi di ferma produttiva – aggiunge il sindacato – interrompono la catena ecologica del riciclo della carta, con il rischio di tornare in mani straniere“.
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